“Chi è interessato a Benatia deve sapere che vale 61 milioni!“. Con questa dichiarazione il direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, ha preso due piccioni con una fava. In primis il dirigente giallorosso ha messo la parola fine (almeno per ora..) ad una settimana difficile, vissuta di feroci critiche al difensore marocchino. Valutando con una somma così alta l’eventuale partenza di Mehdi Benatia ha, in maniera chiaramente provocatoria, tolto dal mercato il nome dell’ex calciatore del Grenoble. A meno di un improbabile follia da parte di qualche mecenate europeo.
Il caso è nato quando, spinto dall’interesse di molti grandi club (Manchester City, Bayern Monaco e Barcellona), oltre che da una promessa fatta a suo tempo dalla Roma per un adeguamento del contratto , l’agente di Benatia, Moussa Cissokho, ha chiesto al club capitolino di rivedere nettamente al rialzo gli emolumenti del difensore, da 1.2 milioni di euro l’anno a poco meno di 3. Davanti al rifiuto della Roma, che aveva acconsentito ad un adeguamento di 400mila euro, Benatia ed il suo rappresentante hanno dichiarato di non escludere un eventuale partenza dalla Città Eterna. Verso quale destinazione?
La Roma non ha ricevuto alcuna richiesta concreta, se non da un club: il Manchester City. Ed i 20 milioni offerti hanno fatto girare le spalle ai dirigenti capitolini. Oltre aver innervosito Sabatini: “Cissokho è un menestrello in cerca di una corte!”. Il direttore sportivo giallorosso ha criticato l’agente di Benatia per aver scatenato questo caso senza aver tra le mani un’offerta degna del valore del giocatore, dopo l’ottima stagione 2013-2014.
Oltre porre fine al caso Benatia, le parole di Sabatini hanno anche dato lustro alle ambizioni della Roma ed alla credibilità del progetto messo in atto dai proprietari americani del club. Hanno dimostrato che i capitolini non hanno intenzione di smembrare un gruppo che ha fatto meraviglie in questi ultimi mesi. Stessa richiesta fatta poi da Rudi Garcia nel momento in cui gli è stato proposto di prolungare il contratto con la Roma. Non solo si sarebbe dovuta mantenere intatta l’ossatura della squadra, ma anche rinforzare la rosa per poter concorrere con la Juventus fino alla fine, nella corsa per il prossimo Scudetto. La gestione del caso Benatia ha così mostrato chiaramente le intenzioni del club romano.
Rassicura anche la decisione dell’allenatore francese di legarsi alla Roma fino al giugno 2018, con un accordo che gli ha permesso di raddoppiare il proprio stipendio (da 1.2 a 2.5 milioni di euro netti a stagione) e di avvicinarsi a Mazzarri e Benitez, i colleghi più pagati della Serie A. Rinnovo, questo, che ha generato l’entusiasmo dei tifosi, già al settimo cielo per il secondo posto in classifica nel campionato appena terminato, e per il lancio del progetto per il nuovo stadio.
Per i supporters della Roma comunque le buone notizie si susseguono. In queste ultime settimane il Club ha anche prolungato fino al 2018 i contratti di Pjanic – fortemente corteggiato dal PSG- Leandro Castan e Alessio Romagnoli. “Ce la giocheremo per lo Scudetto”, il proclamo di Sabatini. Che però si è mostrato più evasivo in relazione alle ambizioni romaniste in Champions League. Per concorrere sui due fronti, la Roma avrebbe in effetti bisogno di un’iniezione di liquidi supplementare, da parte dei proprietari. Stuzzicato dai media della capitale, però, il presidente James Pallotta resta per ora muto come una tomba…
Fonte: francefootball.fr