(F. Oddi) – «Bravi ragazzi, complimenti, ve lo siete meritato»: firmato Mauro Baldissoni, che ieri era ad Abbadia San Salvatore per assistere alla finale Giovanissimi e dopo l’10 alla Juventus valso lo scudetto è sceso negli spogliatoi per congratularsi con i (fortissimi) classe 1999 di una Roma che punta forte sui giovani. Però qui non si tratta dei Marquinhos o dei Pjanic comprati da Sabatini in giro per il mondo ma di bambini scelti uno a uno da Bruno Conti, col suo solito metodo: rapporti con le società affiliate, selezioni continue, qualche segnalazione dalla Campania, qualche talento della Lazio che ha voglia di cambiare sponda (nel caso specifico Scamacca). I Giovanissimi sono l’ultima categoria che l’ex campione del Mondo gestisce di persona, negli ultimi due anni anche l’unica che ha centrato l’obiettivo di arrivare fino in fondo: perdere ai rigori una finale viene considerato come vincerla, a livello di valutazione della rosa, ma vincere ha un altro sapore, lo ha ribadito anche Francesco Totti. «Il nostro settore giovanile si conferma uno dei più forti d’Europa – ha scritto sul suo blog – complimenti ai ragazzi: questo giorno rimarrà scolpito nei loro cuori».
Il bomber «Gliel’ho detto a Gianluca (Scamacca, ndr): ho sbagliato un rigore in una finale di Coppa dei Campioni, quindi posso capirti – spiega Bruno, sbucato dal sottopassaggio al fischio finale – stavolta ci farai vincere tu». Non era tranquillo, il centravanti che lo scorso anno mancò il rigore che avrebbe regalato lo scudetto: si è preso un giallo per aver colpito uno dei centrali della Juventus, costringendolo a uscire (e in tanti hanno chiesto il rosso), provava troppo spesso a fare tutto da solo. Poi a inizio ripresa è arrivato il golpartita, sbucando sul secondo palo su una punizione di capitan Marcucci, infilando la stessa porta di quei maledetti rigori di un anno fa, 29 giugno 2013, stesso stadio di ieri. «Nel primo tempo ero nervoso – ha ammesso – e quando sono stato ammonito ho ripensato a quel rosso nei quarti col Palermo, che mi ha fatto saltare le prime due della fase finale: mi sono calmato, ed è andato tutto bene ».
Il mister «Questa vittoria, che dedico alla mia famiglia e alla mia ragazza Valentina – spiega il tecnico, Coppitelli – arriva al termine di due anni splendidi, e rende merito anche al lavoro dei ’98, che un anno fa non avevano certo giocato meno bene di questi». Due anni splendidi, che hanno chiuso un ciclo triennale: il suo contratto scade domani, la Roma vuole tenerlo, lui vuole rimanere, a patto di non fare per il quarto anno di fila i Giovanissimi. «Coppitelli è bravissimo e resta con noi», ha commentato Bruno Conti, «Con Bruno ho un bellissimo rapporto», diceva nel frattempo il diretto interessato a pochi metri di distanza: “In settimana ci incontreremo e parleremo”. E gli diranno che Muzzi con gli Allievi si è meritato la conferma e De Rossi è intoccabile, insomma di pazientare, tanto ha 29 anni, e tutto il tempo di fare carriera.