(M. Calabresi / V. Piccioni) – Quell’orribile 3 maggio, a Tor di Quinto, Ciro Esposito fu ferito da un colpo di pistola sparato ad altezza d’uomo, alla schiena, che gli lacerò un polmone. È il primo elemento che emerge dall’autopsia condotta dal medico legale Costantino Ciallella sul corpo del ragazzo di Scampia, morto alle sei di mattina di mercoledì. Nel corpo di Ciro sono stati trovati alcuni frammenti, mentre il proiettile era già stato estratto nella prima operazione chirurgica compiuta dal professor Tamburelli al policlinico Gemelli di Roma. L’osservazione del foro provocato dalla ferita avrebbe permesso la ricostruzione della traiettoria del proiettile.
In piedi Daniele De Santis, l’ultrà romanista ora indagato per omicidio volontario, avrebbe quindi sparato in piedi. Probabilmente dopo un primo scontro con Ciro Esposito, intervenuto – è la ricostruzione di alcuni testimoni e quella che i parenti hanno compiuto con il ragazzo negli attimi in cui le sue condizioni erano migliori – per difendere il pullman di tifosi napoletani attaccato con bombe carta. Ciro, comunque, fu colpito alle spalle.
Audio Nelle ultime ore, nel quadro investigativo c’è un’altra novità. All’uscita dell’istituto di medicina legale del Policlinico Umberto I, dov’era in corso l’autopsia, la criminologa Angela Tibullo, consulente dei legali della famiglia Esposito, ha raccontato di essere stata lei a registrare il 25 maggio la voce di Ciro in ospedale, mentre riconosceva in De Santis l’uomo che gli aveva sparato. «Si sentiva in modo chiaro, tenendo conto che era una persona intubata», ha detto la criminologa che è stata sentita dalla Digos come persona informata dei fatti. Il file audio è ora nelle mani della Procura. Una circostanza che uno degli avvocati di De Santis, Tommaso Politi, non vuole commentare: «Aspetteremo che entri nel fascicolo dei pm». Il legale racconta di non essere ancora riuscito a parlare con il suo assistito perché «la situazione di De Santis è grave: ha fratture ovunque, ha avuto sei coltellate e un rischio cancrena alla gamba».