(D. Stoppini) – A vederle tutte in fila fanno una certa impressione: 16 coppe, una dopo l’altra. Seydou Keita si è divertito, qualche giorno fa, a metterle una dopo l’altra sul divano di casa e a twittare la foto: «Alla fine sono i titoli che contano. E io prego Dio che mi dia la possibilità di vincerne ancora». Pregano pure a Trigoria, verrebbe da dire. Perché il faccione di Keita non sarà buono per una sfilata d’alta moda, ma è esattamente il profilo di giocatore chiesto da Garcia: pronto subito. E con voglia di vincere. Non è più un ragazzino, ma la fame sembra quella di un esordiente: «Ho lasciato il Valencia per una precisa scelta sportiva – ha raccontato in un’intervista a malifootball.com –. Sono un tipo molto competitivo, avevo voglia di giocare ancora la Champions e in futuro non avrò tante altre possibilità di disputare questo torneo. E poi la Roma era un’opportunità che non potevo rifiutare. Da Trigoria mi hanno cercato la prima volta il 13 marzo, quel giorno mi fecero la prima offerta. E mi seguivano anche prima, già Luis Enrique mi voleva in giallorosso. Ora tutto si è avverato».
Ginocchio E l’infortunio al ginocchio nella parte finale dell’ultima stagione con il Valencia non ha certo smorzato l’entusiasmo della Roma.«Ora va un po’ meglio – aggiunge Keita –, anche se le cure sono ancora in corso. Ne avrò ancora per un mese, ho qualche dolore, ma per l’inizio della stagione sarò pronto». A Trigoria sperano anche prima, almeno stando agli esami svolti in gran segreto a Roma. «Sono ancora un giocatore di alto livello – spiega il centrocampista –. La gente dubita di me perché sono andato a giocare in Cina. Ma ho già dimostrato a Valencia il mio reale valore». Garcia s’è convinto. Su quel divano, evidentemente, c’è ancora spazio sufficiente.