(A.Elefante) – L’impressione: ieri era un altro Cesare Prandelli rispetto a quello visto alla vigilia della gara con la Costa Rica. Speriamo di non sbagliarci: come se avesse altre sensazioni. Lo sguardo, la convinzione nelle parole, la fermezza dei concetti: tutto è sembrato diverso. Dopo l’impressione, la certezza: ora il c.t. vorrebbe rivedersi nei suoi giocatori. Si aspetta un’Italia diversa, anzitutto di pancia: l’ha chiesta anzitutto alla squadra e ieri ha detto a tutti, con un microfono sotto il naso, quello che prima aveva detto solo al gruppo, senza amplificatori. In due parole: tirate fuori tutto quello che avete. Tirate fuori quello che vi è rimasto dentro venerdì scorso. Prima il cuore: il calcio sarà conseguenza.
L’sms di Renzi Di cuore gli ha scritto il premier Matteo Renzi dopo la sconfitta con la Costa Rica: un sms pieno di fiducia, per dirgli che è sicuro di un cammino che non si interromperà stasera. Vorrebbe esserne sicuro anche Prandelli, ma prima ha bisogno di altre certezze: «Parlare di tattica è inutile, domani conterà anzitutto altro: carattere, testa, agonismo. Gli uruguaiani non hanno solo una delle coppie d’attacco più forti del Mondiale, ma pure un senso patriottico che noi non abbiamo. E invece non dobbiamo dimenticare che siamo qui per rappresentare l’Italia: finché si starà in campo bisognerà dare tutto, al cento per cento, su ogni contrasto. E se ne perderemo uno non dev’essere perché non siamo andati a farlo, ma perché loro sono stati più forti».
NON CI SONO ALIBI Non è più tempo di alibi: «I rilevamenti diversi di ritmo e corsa in base all’orario e alla città dove si gioca sono dati di fatto, non opinioni. Però noi siamo pronti: abbiamo risposte molto buone a livello di recupero di energie fisiche e anche nervose». Non è più tempo di parlare di quanti gol si prendono: «Quante squadre hanno subito zero gol finora? E comunque quello che è successo fino ad oggi non conta: conta solo domani». Non è già tempo di parlare di fallimento in caso di eliminazione o di sue prospettive personali: «Non possiamo permetterci di fare adesso ragionamenti da post partita: siamo concentrati solo sulla partita».
COME LIPPI Per lui sarà la gara azzurra numero 56: oggi avrà le stesse presenze da allenatore con cui Marcello Lippi ha concluso la sua carriera in Nazionale, e successe alla terza partita del Mondiale passato. Ma Prandelli accarezza la suggestione positiva del parallelo con un tecnico che seduto sulla sua stessa panchina ha vinto il massimo: «Siamo in gara, ho pensieri solo positivi». Pensa a regalarsi un altro domani, non a chiedersi se ci sarà, quel domani. Se lo pensa non lo dice, deve tenere a bada altri brividi: «E’ la vigilia più importante della mia carriera. Sì, è un dentro o fuori, ma il giorno del sorteggio avremmo firmato per qualificarci alla terza partita. Ci basta un pareggio? Non siamo capaci di affrontare una partita per pareggiarla: non voglio vedere la mia squadra subire e se succederà dovremo contrattaccare, andare a cercare il gol. Se poi alla fine pareggeremo, vorrà dire che la squadra sarà stata brava a tenere certi equilibri». E a dare tutto, perché meno di tutto potrebbe essere come niente.