(C. Zucchelli) – Per capire quanto sia forte il legame con la Grecia, basti pensare al fatto che la prima vittoria della Nazionale in una fase finale del Mondiale porta la sua firma. Era il 17 giugno 2010, si giocava in Sudafrica e Vasilis Torosidis realizzava, contro la Nigeria, lo storico gol del 21 che permetteva ai suoi di guadagnare tre, indimenticabili, punti. Quattro anni dopo, ancora Mondiale e ancora Africa a regalare la storia alla Grecia: battendo la Costa d’Avorio del suo amico e compagno di club Gervinho, Torosidis e la Grecia si sono qualificati agli ottavi di finale. «E anche stavolta – dice – abbiamo realizzato un’impresa. Adesso proveremo a battere la Costa Rica per scrivere un’altra pagina memorabile ».
Bandiera romanista Con Maicon in panchina, De Rossi, Pjanic e lo stesso Gervinho a casa, incredibile ma vero è proprio il terzino greco a tenere alto l’onore della Roma. Al termine della partita contro la Costa d’Avorio, Torosidis, ha raccontato cosa significhi, per lui e per i compagni, questo Mondiale: «Volevamo qualificarci per regalare gioia ai greci: siamo un piccolo Paese, ma negli ultimi 10 anni abbiamo fatto passi da gigante. L’orgoglio non ci è mai mancato, siamo qui proprio per questo». A Coverciano qualcuno prenda nota.
Balo e Nainggolan Anche nello spogliatoio della Grecia non fila tutto liscio, visto che tra Katsouranis e Maniatis sono volate parole di fuoco. «Ma è un episodio isolato – racconta Torosidis –, eravamo uniti e lo siamo ancora. Però siamo anche un po’ nervosi, io stesso avrei potuto litigare con qualcuno». Difficile da credere considerando come il greco, 29 anni e un contratto in scadenza nel 2015, si è distinto in questi 18 mesi di Roma per la capacità di restare tranquillo. Non proprio lo stesso carattere di Nainggolan, uno che quando si tratta di discutere è spesso in prima fila. Sarà per questo che, a Sky, gli viene naturale difendere Balotelli: «Anche a me piacciono creste e tatuaggi, ma non vuol dire che sia un cattivo ragazzo. E anche se bevi qualcosa o ti piace uscire non significa che tu lo sia. L’importante è dare il massimo in campo. Penso che Balotelli non sia cattivo, ma visto che è un calciatore tutto quello che fa viene enfatizzato. Lo sfogo di De Rossi? Avrà avuto le sue ragioni, lo fa anche nella Roma». Dove il clima però, rispetto a quello della Nazionale, almeno nell’ultimo anno è stato ben diverso. Merito di Garcia e dei risultati.
Addio Brasile Sarà per questo che i giocatori non vedono l’ora di ricominciare. Dice Nainggolan: «Spero che riusciremo a migliorarci ». Più diretto Pjanic, che ieri ha distribuito denaro ai bambini poveri di Cuiaba(alla partenza della Bosnia per tornare a casa) e che guarda già avanti: «Ho una grande voglia di Roma. La stagione inizierà presto e tra campionato e Champions puntiamo in alto». Il Mondiale, a Trigoria, è già archiviato. Ma guai a dirlo a Torosidis.