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GAZZETTA DELLO SPORT Un po’ di spray e tecnologia. Così è più facile per gli arbitri

Spray
Spray

(F. Licari) – Comincia sempre tutto tra gli studenti. Il vanishing spray, lo spray miracoloso che blocca barriere una volta «mobili », più miracoloso di quello che fa passare all’istante le botte, è stato inventato dopo una partita tra ex compagni di scuola. In Argentina. E guarda un po’: le barriere non si spostano più. «Giocavo con miei ex compagni di scuola. Perdevamo 1-0 all’88’ quando l’arbitro fischiò una punizione per noi al limite dell’area. Tirai con la barriera già tre metri avanti: nessuna ammonizione né altro. Perdemmo. Arrabbiati. E pensai che dovevamo inventarci qualcosa »: così Pablo Silva, giornalista (e ormai imprenditore) argentino, alla Cnn. È lui l’inventore del vanishing spray che, assieme alla tecnologia del «gol fantasma», ha divertito e cambiato la storia del Mondiale.

Dall’Argentina La cosa divertente è che, nel nostro mondo globalizzato, nessuno s’è accorto che lo spray è usato qui in Brasile, con successo, da una decina d’anni. L’Europa lo rifiutò, benché una prima versione fosse stata sviluppata negli anni 80 in Inghilterra da una compagnia nella quale era anche l’ex campione sir Bobby Charlton. Niente novità, siamo inglesi. Nel 2001 però in Brasile avevano già usato un schiuma simile, inventata da tale Heine Allemagne che contende a Silva l’idea. Ma Silva è stato più sveglio, l’ha sviluppata nel 2008: lo spray si chiama «9.15 Fai Play Limit» e adesso è uno strumento Fifa.

Presto dovunque Prima sperimentazione ufficiale alla Coppa America 2011, poi il Mondiale U.20 e il Mondiale per club 2013: l’International Board lo ha autorizzato nel 2012, non reso obbligatorio. Dopo il Brasile non è escluso che l’uso si allarghi a campionati e Champions: anche Collina, capo degli arbitri Uefa, s’è convinto dell’utilità di questa schiuma bianca, biodegradabile. Pirlo, Cristiano, Suarez e gli altri specialisti ringraziano. E il grande Gary Lineker, ex campione pensante, lancia su twitter la battuta più bella: «Mi piace questo spray che scompare: può funzionare anche su Blatter? ».

Guardalinee o.k. Possibile che anche la tecnologia possa arrivare all’Uefa. Platini e Collina non hanno escluso che, all’Euro 2016 in Francia, oltre agli arbitri di porta possa essere introdotta la Goal line technology: il motivo è che gli stadi sono 12, non centinaia, e quindi la spesa limitata. È questa la principale opposizione del francese – economica – a uno strumento che, l’altro ieri, ha dato una bella mano alla Francia. Anche se, rivedendo le immagini, si capisce che anche il guardalinee Van Gasse, di sicuro chiamato occhio di falco dagli amici, ha subito indicato il gol. Non era facile. Bene ha gestito la situazione il brasiliano Ricci. Sono serviti parecchi replay e nessuna immagine tv a occhio nudo dà la certezza che la palla sia passata. Meglio ricordare che il sistema goalcontrol- 4D confessa di poter sbagliare sotto o sopra 1,5 cm. Speriamo bene.

Tecnologia ed equivoci Nessuno più felice di Blatter naturalmente. Durante Francia- Honduras era in volo per Rio, ma all’atterraggio ha avuto notizia del primo gol assegnato dallo strumento per il quale s’era convinto giusto quattro anni fa, dopo il gol fantasma di Lampard in Germania-Inghilterra. Unico problema: la spettacolarizzazione allo stadio. Cosa che ha creato equivoci perché la prima immagine, con scritto «non gol», ha illuso i tifosi dell’Honduras. Si riferiva invece al tiro finito sul palo e poi dentro il campo. Servirà qualcosa di più immediato, già allo studio.

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