(G. Elefante) Verratti è l’idea che non tramonta, Insigne la tentazione che avanza. La deadline era ieri: o dentro, o probabilmente fuori. Già ieri mattina Marco Verratti era dentro il campo di allenamento e dunque a questo punto probabilmente lo sarà anche nell’undici anti-Inghilterra. Ma la sorpresa Insigne (che i test danno in condizioni di forma scintillanti) è in agguato e per questo scriviamo probabilmente, e non ancora sicuramente: perché dopo tre giorni di febbre c’è sempre un rischio di ricaduta e comunque un’influenza così non è mai il massimo per lo stato psicofisico generale. Non a caso ieri Verratti ha fatto lavoro completo, ma non al top dell’intensità. Ieri contava che il termometro si abbassasse in tempo per consentirgli gli ultimi due giorni di allenamenti «veri», quelli che a Prandelli servono per consolidare idee, rifinire dettagli e sciogliere le ultime riserve: il verdetto definitivo resta affidato al lavoro e alle risposte di oggi. Assodato che è soprattutto (o forse solo) con il «parigino » in campo che l’idea di un centrocampo folto e multiforme, per cercare una profondità diversa anche con Balotelli unica punta, può avere lo sviluppo che il c.t. ha studiato, l’alternativa è pronta: 4-1-4-1 con Insigne a sinistra.
Traiettorie Ipotesi numero uno: doppio play. Anche ieri, quando al terzo cambio di formazione Prandelli ha messo insieme i probabili 11 per Manaus, la partitella è stata dedicata in particolare alla cura delle distanze e a una buona copertura del campo. La chiave resta una agevole convivenza Pirlo-Verratti, che deve essere garantita da un delicato, doppio meccanismo: lasciare per quanto possibile più libertà alla juventino grazie alla presenza di un secondo play, ma senza rischiare di andargli a pestare i piedi in fase di impostazione. Per questo, con il presupposto del tourbillon di movimenti dei centrocampisti che era vangelo anche nel 4-3-1-2 «rotante», Verratti alterna molto le sue traiettorie: più «basso» oppure più vicino a Balotelli, il punto più alto dell’asse che vede alle sue spalle De Rossi e Pirlo.
Piano B Ipotesi numero due: Verratti oggi non convince fino in fondo Prandelli, che ha bisogno di credere ciecamente nei presupposti del suo progetto tattico. Se il c.t. decide di non cambiare comunque strada, può scegliere Thiago Motta o Parolo al posto di Verratti, ma più probabilmente punterà sul 4-1-4-1, con Insigne largo a sinistra e Candreva a destra: è stata la prima soluzione provata ieri mattina (con Verratti e senza Marchisio). Dunque Insigne ha sorpassato Cassano? Con la nuova formula sì, perché solo il napoletano può coprire buona parte della fascia. Cassano resta l’idea più probabile (più di Immobile, che Prandelli fatica a vedere in coppia con Balotelli) in caso di scelta delle due punte. E facilmente di un 4-4-2, la seconda soluzione provata ieri.