(U.Trani) – Gigi Buffon, nel pomeriggio della seconda figuraccia mondiale di fila, ha la forza di smentire anche la Federcalcio che alla vigilia si era affannata, qui a Natal, a dipingere il quadro che più azzurro non si può. Il gruppo non è unito, come confessa il capitano, e si spacca definitivamente nell’Arena das Dunas che non è, nonostante l’acqua che la circonda per la recente alluvione, l’Arca di Noè. I giocatori della Nazionale, entrandoci da separati alla meta, hanno solo certificato l’eliminazione dal torneo. Spiega il portiere: «Le impressioni a caldo sono di un giorno molto triste per noi come movimento calcistico, come gruppo, come singoli giocatori e come nazione. E’ un giorno di un fallimento, è inutile negarlo o girarci attorno. Non si sa dove possa essere nato. Avevamo cominciato bene questa competizione, ci eravamo creati anche aspettative un po’ troppo importanti e invece ci siamo poi dovuti scontrare con la dura realtà di una squadra che ha fatto le ultime due gare senza segnare e creando poco e che è uscita meritatamente. Sicuramente dopo il mondiale di quattro anni fa ci sono state due competizioni dove abbiamo ben figurato, secondi all’Europeo e terzi alla Confederations Cup». Si tiene in canna, come colpo finale, la frase che inchioda i dirigenti della Figc e soprattutto alcuni compagni, giovani non campioni come Balotelli o senatori irrispettosi come Cassano: «Sento dire che c’è bisogno di ricambi, che Pirlo, Buffon, Barzagli e De Rossi sono vecchi, ma poi quando c’è da tirare la carretta sono sempre questi in prima fila. Andrebbero rispettati di più loro per quello che hanno fatto e quello che rappresentano ancora adesso. Io, comunque, non lascio. Quando si va in campo si deve fare e non basta più vorrebbe fare o farà».
L’ultimo riferimento è proprio per Balotelli, uscito dall’Arena, a metà pomeriggio, con le cuffie dello stereo sulle orecchie per non fermarsi a rispondere alle domande e senza aspettare Pirlo, impegnato all’andidoping, che ha fatto il discorso di addio davanti a tutti meno il centravanti. A Cassano, invece, Buffon si era dedicato davanti a quattro testimoni nel resort di Mangaratiba. Guarda caso con altri 3 big: Pirlo, Chiellini e De Rossi. «Adesso piantala, hai stufato». Il barese, urlando e gesticolando, aveva contestato l’esclusione nella gara contro l’Inghilterra. Un bicchiere è caduto, rompendosi. E ha fatto rumore. Basta sentire De Rossi: «In Nazionale non abbiamo bisogno di figurine. Ma di gente che ha voglia. Sottoscrivo al cento per cento quello che ha detto Buffon».