(D. Giannini) – Il bollettino medico parla di cervicalgia. Che detta così spaventa un po’. Mentre se dici dolore al collo mette decisamente meno paura. Quella di non vedere De Rossi nella seconda partita del mondiale brasiliano. Il rischio non è elevato, Daniele dovrebbe recuperare rapidamente da questo fastidio ed essere regolarmente in campo contro la Costa Rica venerdì pomeriggio a Recife. Il dolore comunque c’è, quanto basta per avergli fatto saltare la seduta di allenamento di ieri pomeriggio, ma presto dovrebbe tornare tutto a posto per giocare come lui sa la partita numero 97 con la maglia azzurra, quella dei grandi. Numeri enormi, miglior romanista di sempre in Nazionale in quanto a presenze, marcatore da record del nostro paese tra i centrocampisti anche se la nuova posizione ritagliatagli da Prandelli lo allontana parecchio dalla porta. Poco male, conta vincere le partite, conta andare avanti. E per andare avanti sarà fondamentale avere il miglior De Rossi. Sempre. Che se l’italia arrivasse almeno fino ai quarti di finale (possibile immaginare un incrocio con l’Olanda) toccherebbe quota 100.
Ma è decisamente presto per pensare oltre il girone. E’ presto per pensare oltre venerdì, oltre la Costa Rica. Contro la quale dovrebbe mancare nuovamente Buffon ancora fermo ai box dopo l’infortunio alla vigilia della sfida contro l’Inghilterra. Tra i pali ci sarà ancora il positivo Sirigu, davanti a lui ci dovrebbe essere Andrea Barzagli. Giusto usare il condizionale perché il difensore della Juve, come De Rossi, ha saltato l’allenamento di ieri ma anche per lui non si tratta di un problema serio, bensì di una terapia conservativa per arrivare pronto alla partita di venerdì. Che si dovrebbe giocare in condizioni climatiche migliori rispetto a quelle di Manaus dove il caldo e l’umidità erano insopportabili per tutti, forse ancora di più per gli inglesi meno abituati a certe temperature e che anche per questo hanno chiuso quasi tutti con i crampi. Le previsioni meteo di Recife dicono che dovrebbe piovere e che comunque la temperatura dovrebbe essere attorno ai 27 gradi ma con una percentuale di umidità attorno al 70% per colpa della quale la temperatura percepita dorebbe esserre attorno ai 29 gradi. Insomma l’atmosfera all’interno della Arena Pernambuco, stadio che ha una capacità di 46 mila spettatori, dovrebbe essere calda ma tutto sommato sopportabile. L’Italia vincendo ha la possibilità di staccare il biglietto per gli ottavi con una partita di anticipo. Alla vigilia del Mondiale questa era la partita sulla carta più semplice, forse lo è lo comunque, nonostante la vittoria della Costa Rica sull’Uruguay, probabilmente al momento la più grande sorpresa di Brasile 2014. Guardare al passato, alla tradizione, non aiuta più di tanto a capire come potrà andare a finire. Perché tra Italia e Costa Rica c’è un solo precendente vecchio esattamente di 20 anni. Era il giugno del 1994, era la Nazionale di Arrigo Sacchi che si preparava per il mondiale negli Usa. Anzi, negli Usa già ci stava quando a New Haven incontrò quelli che saranno i nostri prossimi avversari. Arrivò una vittoria per 1-0 non certo memorabile, che può al massimo valere per la cabala visto che poi qualche settimana dopo l’Italia arrivò fino alla finale di Pasadena. Italia favorita per il primo posto del girone, favoritissima anche per venerdì, eppure Sirigu ci va cauto: «Qualche mese fa dissi che la Costa Rica sarebbe stata un’avversaria difficile per tutti. Con il Psg avevo visto Campbell nell’Olympiacos e mi aveva impressionato. Loro sono una squadra fisica, che corre. Con questo clima per noi sarà difficile». Tra tre giorni lo sapremo…