(D. Palizzotto) Altro che Uruguay. Ben più che in Brasile, il futuro del nostro calcio si gioca oggi a Milano, dove alle 14 è in programma una fondamentale Assemblea della Lega di serie A, con i club chiamati alla decisione sullavendita dei diritti televisivi del triennio 2015/18. I motivi per discutere sono molteplici. La Lega ha messo in vendita 5 pacchetti: i primi due per la trasmissione rispettivamente su satellite e digitale terrestre delle gare di 8 squadre, tra cui quattro delle cinque «maggiori» (Juventus, Inter, Milan, Roma e Napoli); il terzo per le immagini accessorie (riprese pre-gara, spogliatoi); il quarto per le gare delle altre 12 squadre; il quinto per internet e telefonia mobile, per cui non ci sono state proposte e quindi il bando sarà annullato.
Le ricche offerte ricevute dalla Lega, del resto, rendono improbabile quest’ultimo scenario. Dopo aver perso i diritti per la Champions 2015/18, acquistati da Mediaset, Sky non ha badato a spese offrendo 357 milioni per il satellite e 422 per il digitale (stringendo poi un accordo con Telecom per trasmettere su 5 canali). Dunque la Lega potrebbe premiare Sky come reclamato dalla D’Amico («I diritti vanno assegnati a chi ha segnato più gol»), vendendo inoltre il pacchetto D (le gare delle altre 12 squadre) al canale Fox (200 milioni contro i 306 offerti da Mediaset, la cui proposta è però vincolata all’acquisizione di uno dei primi due pacchetti), anch’esso appartenente al gruppo Murdoch. Il rischio? L’Antitrust potrebbe non approvare il nuovo mercato monopolistico. E allora – come emerso dall’ultimo incontro tra Lotito e Agnelli, ai quali è affidata la difficile mediazione tra le diverse anime della Lega – sta prendendo piede un’altra ipotesi: vendere i diritti per il digitale a Sky (422 milioni) e quelli per il satellite (350 milioni) e per le altre 12 squadre (306 milioni) a Mediaset massimizzando i profitti (1076 milioni incassati contro i 979 dell’altra ipotesi) e facendo infuriare Sky, già pronta al reclamo. La battaglia è appena cominciata. Entro giovedì la decisione.