Il noto agente FIFA Dario Canovi ha parlato del Mondiale e delle trattative di mercato legate alla competizione:
“Io non credo che un Mondiale possa servire a scoprire talenti sconosciuti. Da questo punto di vista, sotto il profilo del calciomercato, una rassegna mondiale è piuttosto inutile. Certe competizioni servono agli operatori di mercato solo per confermare le proprie impressioni su un giocatore e testare il suo temperamento, alla prova sul campo in un appuntamento così importante. Già il fatto stesso che un calciatore abbia l’opportunità di giocare un Mondiale aumenta la sua esperienza, il suo valore e, inevitabilmente, il prezzo.
La recente attenzione della stampa e dei direttori sportivi per Darmian è la prova di quanto appena detto e di come, nel calcio italiano, si ragioni per mode. Il terzino del Torino è un classe 1989, non è mica un ragazzino! Sta facendo bene da alcune stagioni e ormai ha dimostrato ampiamente di essere bravo. Tutti, però, se ne sono accorti dopo una partita al Mondiale. Il problema, in Italia, è che un calciatore giovane ha poche opportunità per giocare con continuità.
I dirigenti italiani devono guardare a quanto di buono stanno facendo Germania e Olanda ma quello che ci sta insegnando in questi giorni Brasile 2014 è che è possibile scovare calciatori di qualità ovunque. Sicuramente, le nazioni che hanno sorpreso di più fino a questo momento in Brasile sono Costa Rica ed Ecuador, che hanno calciatori molto validi in attacco. La prestazione di Campbell contro l’Uruguay ha dimostrato che il calcio ormai non ha patria: nascono e crescono talenti in ogni nazione, anche in quelle considerate fino ad oggi di secondo piano. Un calciatore che, fossi in una squadra italiana, prenderei a occhi chiusi è Andre Ayew. Al di là del gol contro gli Stati Uniti l’ho seguito in Francia e ha fatto molto bene col Marsiglia”.
Fonte: calciomercato.it