Il tonfo con la Costa Rica ha regalato a Prandelli l’ultimo ko da gestire: quello di Daniele De Rossi. Lesione di primo grado al soleo del polpaccio destro, infortunio che sicuramente gli negherà l’Uruguay, con la speranza di averlo per i possibili ottavi di finale, il 28 o il 29 giugno prossimo. Per questo serve ottimismo: a giochi regolari per un tipo di infortunio di questo tiposervirebbero almeno due settimane di tempo per recuperare. Ma qui si cercherà di dimezzare la prognosi, equiparando il caso a quello di De Sciglio, tornato a disposizione in otto giorni.
In ogni caso una delle colonne tecniche, tattiche e morali di questa Nazionale salterà la sfida decisiva con la Celeste. Il problema era emerso naturalmente a caldo. Dopo il trasferimento notturno a Natal, ieri mattina, accompagnato dal professor Castellacci, De Rossi si è sottoposto a una risonanza magnetica al Natal Hospital Center. All’uscita, mascella serrata, e una battuta del medico azzurro: “qualcosa c’è”. Battuta per nulla tranquillizzante, prima del responso definitivo comunicato ieri sera.
Quello di De Rossi è l’ultimo dei tanti infortuni mondiali di varia natura. Un dato preoccupante per quanto il progetto Brasile ha investito su una preparazione mirata e all’avanguardia. Un’assenza pesantissima che costringerà Prandelli a rivedere l’assetto tattico della squadra, dati i compiti da lui svolti in fase difensiva e l’assenza di un’alternativa tra i 23 azzurri.
Fonte: Corriere dello Sport