Lettera aperta di un tifoso della Roma dopo la morte di Ciro
Un tifoso della Roma ha scritto al Mattino, dopo la morte di Ciro Esposito, chiedendo di parlare ai napoletani attraverso una lettera. Ecco il testo.
«Quel maledetto 3 maggio, quel proiettile ha colpito tutti, anche noi. Oltreché il povero Ciro, ha colpito voi, tutta Italia e tutti i tifosi. Sono almeno 25 anni che seguo l’AS Roma in casa ed in trasferta. Ho fatto cori, offeso ed inveito contro altri tifosi come voi e come altri tifosi hanno inveito ed offeso me. Ho cantato cori contro Napoli ed i Napoletani perché li ho sempre ritenuti goliardici e limitati ai confini calcistici. Ho tantissimi amici Napoletani ed ho frequentato molto la vostra città. Premesso ciò, voglio solo farvi capire che questa grande tragedia ha colpito anche noi. Ho pianto per la morte del povero Ciro. Come me hanno pianto tantissimi, forse tutti, i tifosi della Roma. Chiunque abbia premuto quel grilletto non è un tifoso della Roma. È un assassino!
Un assassino non ha colori. È solo un assassino! Io oggi piango con voi e come voi, ma da voi mi sento colpevolizzato. È un dolore nel dolore. Ieri a Napoli un criminale ha sparato ad un ragazzo per un motorino. Se colui fosse, ad esempio, un tifoso interista, colpevolizzereste tutti i tifosi interisti ? Oggi una bella risposta a questo dramma sarebbe un nuovo gemellaggio tra Roma e Napoli. Ciro Esposito rimarrà sempre anche nei nostri cuori».
Giovanni