Tra una cosa e un’altra, bisogna dunque indicare 28,5 milion come il prezzo di Juan Manuel Iturbe. Sono abbastanza da permettere di inserire questo acquisto in vetta alla graduatoria degli affari di mercato più costosi della Roma a gestione statunitense. Supera nettamente i 17 milioni spesi e ampiamente recuperati per Erik Lamela, i 16,5 di Kevin Strootman, i 16 di Mattia Destro. E anche i 18 di valutazione complessiva per Radja Nainggolan, sparsi per una complicatissima griglia di prestito, comproprietà e riscatto rateale.
Più di lui è stato micidiale per le casse della Roma, ma pure esaltante per risultato tecnico, l’ingaggio di Gabriel Batistuta: dalla Fiorentina ai giallorossi nel 2000 per restare a Roma fino al 2003, prezzo modico di 32,5 milioni, subito uno scudetto e anche la Supercoppa italiana.
Quella Roma del terzo titolo, sin qui l’ultimo, si squagliò successivamente per varie vicissitudini. Ma più tardi. Nel 2001 era ancora abbastanza solida da pagare al Bari 28,5 milioni, stessa cifra di questi giorni se non calcoliamo l’inflazione, Antonio Cassano. Disputandolo e strappandolo alla medesima Juventus che si era messa tra i giallorossi e Iturbe.
Fonte: Corriere dello Sport