(F.Scicchitano) – «Siamo positivi e non abbiamo obiezioni». Con queste parole che Giovanni Caudo, assessore all’Urbanistica, smorza l’allarme sulla fattibilità del progetto dello stadio della Roma: la possibilità di realizzare a Tor di Valle un’area a destinazione commerciale — 1,2 milioni di metri cubi di nuovo cemento — è in corso di esame e, per ora, non sarebbero emerse particolari criticità. L’ipotesi avanzata dalla società proprietaria (del presidente della squadra, Pallotta) andrebbe a compensare i 220 milioni di euro di infrastrutture, differenza tra i 50 milioni che verseranno gli americani e i 270 previsti. «L’amministrazione non ha fatto alcuna polemica, l’obiettivo comune è dichiarare l’interesse pubblico dell’opera e in quest’ottica stiamo esaminando la proposta da cui devono emergere alcune condizioni», ha detto ieri Caudo al termine della riunione con gli altri assessori Luca Pancalli (Sport), Marta Leonori (Roma produttiva), Guido Improta (Trasporti), Paolo Masini (Lavori pubblici). «L’iniziativa è positiva, lo studio fatto è completo e ci consente di valutare gli aspetti tecnici con rigore e nei tempi. Poi arriveremo a un responso». E a parlare di «iniziativa positiva e coraggiosa» è stato anche Pancalli, nonostante «alcune cose da rivedere per far sì che sussista un interesse pubblico». Per Lorenza Bonaccorsi, presidente del Pd Lazio «vanno tutelati anche i tifosi: lo stadio deve appartenere alla As Roma e non ai suoi soci né all’impresa costruttrice. Il Comune introduca clausole chiare: se la proprietà della Roma dovesse cambiare, lo stadio dovrà rimanere alla squadra».