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FIGC Resta il nodo candidature

Carlo Tavecchio
Carlo Tavecchio

Nonostante la ‘pax’ in Serie A, il nodo relativo alla candidatura unica per la presidenza della Figc non e’ stato ancora sciolto. Restano, infatti, da convincere le componenti tecniche che non sarebbero entusiaste del nome del presidente della Lega Dilettanti, Carlo Tavecchio che, potendo contare su i voti delle altre Leghe, e’ favorito nella corsa alla successione di Giancarlo Abete. “L’asse Agnelli-Lotito? L’interesse del sistema e’ che ci sia una pax nella Lega piu’ importante, se questo avviene e’ un bene per tutti”, dice il candidato in pectore, in Federcalcio per il consiglio federale. Soprattutto per lui: tra i 278 delegati che voteranno nell’assemblea elettiva l’11 agosto, numeri alla mano, potrebbe contare potenzialmente sui 191 voti delle Leghe (20 della A, 21 della B, 60 della Lega Pro e 90 dei ‘suoi’ Dilettanti) e su quelli dell’Aia (9 delegati). Meglio quindi che la pace della massima serie regga, sancita magari dall’elezione di Agnelli a consigliere federale in rappresentanza della fronda piu’ progressista. “E’ ovvio che Agnelli ha tutti i pre-requisiti – dice Maurizio Beretta, che la Lega di Serie A la presiede -. E’ un presidente che ha ottenuto grandi risultati dal punto di vista sportivo, poi dipendera’ tutto dall’assemblea e non sono in grado di fare previsioni”. Proprio il n.1 della Juve e’ chiamato a preparare con il patron della Lazio, Claudio Lotito, le proposte da presentare al prossimo presidente della Figc. “Questo gruppo di lavoro Agnelli-Lotito ha gia’ dato in passato ottimi risultati non ci sono motivi per dubitare che sara’ cosi’ anche stavolta”, assicura Beretta. Tavecchio pero’ puntualizza: “Il programma lo stila il presidente, non lo fa la Lega. Il presidente fa il programma, le Leghe poi lo controllano”. Bisognera’ capire se l’Assoallenatori e l’Assocalciatori (che hanno 78 voti) usciranno allo scoperto e giocheranno, entro il 27 luglio, la carta Albertini. “E’ abbastanza neutrale, cosi’ come ha svolto la sua funzione di vice presidente e convergenze ne potrebbe trovare – si sbilancia Renzo Ulivieri, n.1 dell’Aiac -. Convincerlo? Deve essere lui a convincerci e a convincere nell’altro campo, con colloqui con Lotito, Tavecchio e Macalli. Le componenti tecniche che hanno il 30% se si vogliono divertire a giocare a fare la minoranza, lo fanno, credo pero’ che si debba cercare una convergenza provando a convincere gli altri”. Ma Albertini non si sbilancia: “C’e’ ancora una settimana di consultazioni, personalmente non ho chiesto e non mi hanno dato nessun mandato di andare. Ricevo tante telefonate trasversali, mi chiedono di trovare il consenso ma capisco anche che per qualcuno il problema e’ che sono stato un calciatore”. Quindi Tavecchio candidato unico? “Mi sembra che l’assemblea di Lega di A abbia sortito poco effetto – puntualizza Damiano Tommasi, presidente dell’Aic-. L’importante e’ dare un segnale importante al sistema, ma da quello che emerge in questo momento e’ difficile da trovare”. Dipendera’ quindi tutto dalla ‘pax’: se reggera’ Tavecchio avra’ la strada spianata.

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