(V. Piccioni/D. Stoppini) – La sessione anti-violenza nel calcio del Comitato per l’ordine pubblico al Viminale è cominciata. Ci sono tutti: Coni, Federcalcio, Leghe, ma anche i vertici di Carabinieri, Forestale, Guardia di Finanza, Servizi, tutte le più alte autorità della Polizia guidate dal suo capo Alessandra Pansa.E’ inevitabile che si parta dall’omicidio di CiroEsposito, sua madre e suo padre erano qui, appena qualche ora prima, a colloquio con il ministro dell’Interno. E Alfano ricorda proprio le parole ascoltate, la «grande dignità di quella famiglia». Poi si rivolge verso il presidente della Lega A, Maurizio Beretta: «Avrei gradito una presa di distanza della Roma sul recente comunicato degli ultrà». Quello in cui, si dichiarava di «non voler rinnegare il nostro fratello Daniele De Santis, giusto o sbagliato che sia». Quasi che un omicidio non facesse differenza nel giudizio su quel tragico pomeriggio del 3 maggio.
La risposta Nelle stesse ore, anche l’Associazione italiana dei Roma Club prende le distanze: «Un omicidio rimane un omicidio e non c’entra nulla con lo sport, con il calcio, con il tifo e con chi va allo stadio e in trasferta a sostenere la propria squadra». In una nota la Roma precisa che le parole di Alfano non compaiono nel comunicato ufficiale del Ministero post incontro. Poi il club «ribadisce, come già fatto in passato, che preferisce ragionare di azioni da intraprendere per una migliore organizzazione dell’ordine pubblico e della sicurezza nelle manifestazioni sportive, piuttosto che commentare dichiarazioni, da qualsiasi parte esse provengano -specialmente quando giungono da soggetti dalla As Roma non conosciuti o riconosciuti- scarsamente utili a rintracciare soluzioni perché non si debba più perdere la vita a margine di una partita di calcio». A questo punto, Alfano dice alla Gazzetta di apprezzare l’intervento: «Bene il comunicato della Roma, soprattutto quando fa riferimento a soggetti conosciuti o non conosciuti perché è un atteggiamento molto corretto, evidentemente riferito a comunicati di sedicenti curve».
Decreto L’incontro di ieri non ha detto, ma lo si sapeva, l’ultima parola sul pacchetto di misure che sarà varato dal Consiglio dei Ministri nelle prossime settimane. Alfano ha chiesto una «condivisione» e indicato un percorso che coniughi «rigore e prevenzione». Siamo di fronte a una bozza. Che contiene il Daspo di gruppo, l’inasprimento di tempi del divieto di stadio per chi è recidivo, ma anche una stretta sulle trasferte. Fino al punto di un divieto totale? «Stiamo per ora valutando tutte le ipotesi e affronteremo con le società tutte le questioni aperte», conferma Alfano. La novità è che su questo terreno sarebbe in arrivo una centralizzazione delle scelte: l’Osservatorio potrà dire la sua, ma toccherà al Ministro e al Viceministro prendere le decisioni coprendole politicamente.
Malagò «inglese» Il presidente del Coni sottoscrive il metodo del Ministro: «Ci ascolterà prima di portare il testo definitivo all’approvazione del Consiglio dei Ministri. Io ho espresso le mie opinioni – spiega Malagò – ci dobbiamo il più possibile agganciare a quelle che sono le esperienze all’estero e in particolare al modello inglese, punendo chi fa male, ma al tempo stesso premiare chi fa bene». Lunedì ci sarà una nuova riunione della task force proprio con questo obiettivo. In questi giorni dovrebbero essere chiariti tutti i dettagli tecnici del «pacchetto». Entro due-tre settimane l’approvazione del Governo? «Non parlo di date – ci dice per chiudere Alfano – Ma saremo pronti per l’inizio del campionato».