(D. Stoppini) Ha giocato d’anticipo, gli succede spesso pure in campo: Mehdi Benatia è tornato a Trigoria. Se per restarci, si capirà presto. Perché ora almeno la tempistica è chiara. C’è una dead line per la cessione, la Roma ha deciso di replicare quanto successo con De Rossi l’estate scorsa: le offerte si ascoltano, ma solo fino a una certa data. Dead line che Garcia vuole fissata al 21 luglio, giorno della partenza per la tournée in Usa: se Benatia salirà sull’aereo per Boston, vorrà dire che la cessione a quel punto sarà un’ipotesi remota. È un’esigenza tecnica dell’allenatore. E pure della società, che in ogni caso aveva in testa l’idea di non spingersi oltre il 31 luglio. Magari anche di questo hanno parlato ieri a Trigoria Benatia e Garcia: i due si sono incrociati, il difensore aveva da poco finito di allenarsi con De Sanctis. Non ha mai smesso di correre: in Marocco si è allenato a lungo anche con Chinnici, preparatore che la Roma gli ha messo a disposizione. I maligni dicono lo faccia per tenersi in forma per il campionato inglese, al via prima di quello italiano. Di sicuro agli amici Benatia, anche nelle ultime ore, ha ribadito la convinzione che riuscirà a coronare il «sogno» Manchester City.
Shaqiri e Carrasco A meno che all’improvviso non torni alla carica il Bayern Monaco. E in questo senso può essere letto l’accostamento con Shaqiri: lo svizzero è stato offerto a Sabatini il week end scorso, il d.s. ci sta pensando, lo svizzero piace come pure Yarmolenko. Ma in attacco il colpo più vicino è quello di Ferreira Carrasco: chiusura col Monaco imminente, si lavora sui bonus. Questione di dettagli, quelli che mancano ancora per Emanuelson: piccoli intoppi, Sabatini da ieri a Milano anche per questo, ma lo sbarco dell’olandese pare solo rinviato di qualche ora. A sinistra, intanto, la Roma ha salutato Dodò (basta una presenza nell’Inter perché il prestito biennale da 1,2 milioni si trasformi nel 2016 in un incasso totale da 9 milioni) e sta per accoglierne, seppur di passaggio, l’erede: è Abner, sarà girato altrove perché extracomunitario.