(A. Gozzini) – In Serie A, solo nell’ultima stagione, l’hanno detto duecentodiciotto volte. Il Chievo lo ripeteva in continuazione: è arrivato a ventitrè. Alla Juve, invece, il motivo non piaceva: usato «solo» in quattro circostanze. Il prestito è una formula (magica?) di trasferimento giocatori, che in un mercato senza tanti quattrini (ah, oggi si apre ufficialmente la sessione estiva) è diventato il sistema operativo di riferimento per molti. Tridente d’attacco Il centravanti che forse più di ogni altro ha prestato in giro i suoi gol è Marco Borriello, reduce dall’ultima esperienza «a tempo» al West Ham, dove a tempo (ridotto, anche causa infortunio) è stato anche il suo utilizzo: 88 minuti distribuiti in due uscite. Di proprietà della Roma, può riuscire in direzione Genoa, erede designato di Gilardino se quest’ultimo decidesse di traslocare (definitivamente) in Cina. Non è un esperto del settore e lo si è capito: per offrire il meglio del repertorio Alessandro Matri ha bisogno di solide assunzioni e non di contratti a tempo determinato. Nella collaborazione siglata da gennaio a giugno scorso con la Fiorentina ha messo insieme quattro gol in quindici esibizioni in campionato. Rientrato al Milan, a decidere il suo destino sarà ora un altro killer d’area: a Inzaghi potrebbe non dispiacere, ma è quasi più probabile che il Milan cerchi sistemazioni alternative. Per Matri potrebbe esserci pure la beffa: rischia di essere vittima (?) di un ingaggio da tre milioni di euro all’anno. A completare il tridente dei «prestati» c’è Osvaldo, uno dei quattro casi juventini. A Conte ha regalato i 102, intesi come punti in classifica, con la parabola dell’Olimpico: conclusa la festa scudetto è rientrato al Southampton, senza che da Torino esercitassero il diritto d’acquisto. Un altro trasloco temporaneo è però all’orizzonte: per il reparto è una delle prime scelte di Mazzarri all’Inter.
I big Più a Sud è Napoli a fare da via-vai: il primo è un caso da tenere a mente, vale come lezione. Omar El Kaddouri è uno dei rivitalizzati di Ventura, il Torino poteva esercitarne il diritto di riscatto della metà dal Napoli, la cancellazione dell’istituto delle comproprietà ha però cambiato i piani. Chi si trova in questa situazione, come Napoli e Toro, deve trovare vie alternative: per El Kaddouri la strada sarà rinegoziare il prestito. A Napoli rientrerà (magari per restarci, stavolta) Edu Vargas, un anno fa parcheggiato tra Gremio e Valencia. E a Napoli potrebbe pure arrivare Adel Taarabt: quattro centri con il Milan non gli sono valsi la conferma in rossonero. Per fine prestito è così rientrato al QPR. Dall’Inghilterra ha ripreso il volo Nocerino, di nuovo milanista. Era in prestito al West Ham, che per riaverlo (in prestito o meno) sta battagliando con il Torino. Onorato nell’Argentina di Messi, Sergio Romero è il portiere panchinaro del Monaco, dove ha trascorso «a titolo temporaneo» l’ultima stagione, e un’alternativa di lusso (per l’ingaggio stellare) alla Samp, proprietaria del cartellino, R i p a r t i r à . Dalla porta all’attacco, a Genova è rientrato pure M a s s i m o Maccarone: nell’ultima stagione ha prestato esperienza e gol all’Empoli. Discuterà con Ferrero, neo patron blucerchiato, cosa fare del suo ultimo anno di contratto: probabile rescissione e nuova tappa all’Empoli. A Milano rifaranno scalo Obi e Schelotto, di rientro dal Parma (Pereira al San Paolo non conta: è un prestito biennale); il secondo potrebbe di nuovo imbarcarsi, con biglietto di sola andata, se venisse inserito dai nerazzurri nell’affare Biabiany. Rolando può invece confermarsi interista se il Porto dirà «ok». A Torino riecco in pista Motta e De Ceglie dal Genoa, che con Bouy completano il quadro dei prestiti in orbita bianconera: per Motta doppia ipotesi in Premier, Norwich o West Ham. Per De Ceglie tris di pretendenti italiane: Palermo, Cesena o Samp. Di Marquinho ridiscuteranno Roma e Verona (che potrebbe riaverlo con la stessa formula): è un ultimo esempio tra tanti, scelto perché coinvolge due club a largo utilizzo di prestiti. Roma-Verona 15 a 14, e si è tenuto conto solo di quelli conclusi nell’ultima stagione tra A e B (dunque non in Lega Pro), in Italia e all’estero.
I baby La pratica non ha coinvolto solo gli adulti, è anche una moda da giovani. I baby più interessanti sono viola: Babacar è stato bomber in B con il Modena (20 gol), Bernardeschi si è preso l’azzurro Under 21 con il Crotone. «Baba» può essere la nuova pietra da impreziosire di Zeman a Cagliari (lo vuole pure il Toro come nuovo Immobile). Bernardeschi, esterno d’attacco o seconda punta, in viola può trovare il migliore dei maestri: Montella. Si dava per scontato che Firenze fosse tappa di passaggio estiva, ma se tra i monti del ritiro Bernardeschi convincerà lo staff, l’idea è quello di farlo restare. Gli serve continuità d’impiego, giusto. Ma tra campionato ed Europa potrebbe averla anche a Firenze: l’esperienza che fa grandi no, non si presta.