(D. Stoppini) Quando piove, piove bene. E su Gervinho le nuvole continuano a divertirsi un po’ troppo. L’ivoriano non raggiungerà la squadra a Denver e neppure a Dallas all’inizio della prossima settimana. Se ne parla, ma a questo punto è d’obbligo aggiungere il forse, per Philadelphia. Ora i problemi familiari sono diventati ancheburocratici, per colpa di un via libera (passaporto? visto?) che non permette all’attaccante di raggiungere gli Stati Uniti. Via libera che però evidentemente c’è per l’Italia, se è vero che il tecnico Garcia ha dichiarato: «Ho parlato con lui, sarà a Roma nel fine settimana, sta seguendo un programma di allenamento. Non vede l’ora di riabbracciare i suoi compagni». Magari non vede l’ora pure di firmare il rinnovo. E così tornano alla mente le mezze verità di chi il calciatore lo conosce bene sulla forte insoddisfazione per l’adeguamento non (ancora) concesso dal club. Una certezza va registrata: oltre alle parole di Garcia, filtra un certo fastidio della società.
Il match Ritardi che invece non dimostra la Roma sul campo. Oggi, ore 22.10 italiane (diretta Sky Sport 1 e Supercalcio), c’è la sfida al Manchester United. Gli inglesi si sono divertiti a provocare ricordando il 7-1 del 2007, Garcia ha replicato: «Mi sembra una cosa stupida… Voglio vedere progressi, Per De Rossi e Pjanic 30’ nella ripresa». Il resto è (ancora) mercato: «Il futuro di Strootman non è in discussione, resterà e presto inizierà a correre. Ljajic? A nessuno posso garantire un posto da titolare, ma per me resta importante». Come Astori, per il quale Garcia non ha nascosto la soddisfazione: «È il profilo che cercavamo, bravo tecnicamente e forte di testa». Da domani lo allenerà.