(A. Pugliese) – «Il mio cognome? In turco vuol dire volare». Ci tiene a sottolinearlo, forse perché a Roma è sbarcato proprio per far questo, per spiccare il volo verso traguardi sempre più ambiziosi. Ma Salih, però, ci tiene a precisare anche tutta un’altra serie di cose, a cominciare dalla pronuncia corretta del suo cognome («Ucian, non Usan») fino ad arrivare alla estenuante trattativa di mercato tra Roma e Fenerbahçe. «Sabatini mi ha visto e mi ha scelto, francamente non vedo nessun errore in tutto ciò».
FUTURO Già, anche se l’ultima stagione al Fenerbahçe è stata di quelle tormentate, dove Salih Uçan ha dovuto spesso mandare giù bocconi amari (il primo era arrivato addirittura la stagione precedente, con l’esclusione nella finale di coppa di Turchia contro il Trabzonspor) a causa dei rapporti non «idilliaci» con Ersun Yanal, allenatore dei «canarini» gialloblù. «Ma io Yanal lo ringrazio lo stesso. In Turchia ho giocato i derby, so già cosa vogliono dire e cosa mi aspetterà con la Lazio. Ma ora comincia una nuova vita, voglio far bene ed aiutare la Roma ad arrivare in alto». Se lo aspetta anche Sabatini, che se ne era innamorato da tempo e che per portarlo a Roma ha deciso di investire qualcosa come 15,75 milioni di euro (4,75 milioni di euro per il prestito biennale con diritto di opzione per un terzo anno in prestito, ulteriori 11 milioni per l’acquisizione a titolo definitivo dal 2016-17). «È stata una trattativa lunga, al Fenerbahçe abbiamo un presidente molto rigido (Aziz Yıldırım, ndr), non è semplice mettersi d’accordo con lui».
IN CAMPO Adesso viene la scommessa più dura per Salih, convincere Garcia a trovargli una posizione in campo. «Ho sempre giocato da 6 o da 8, posso svariare per il campo. Mi piace fare assist, giocare in verticale. Mi sento un centrocampista, non ho paura della concorrenza. Sia al Bursaspor sia al Fenerbahçe c’era gente di esperienza, ma sono riuscito comunque a dimostrare le mie qualità. Garcia? Cui ho parlato, mi ha detto di avere fiducia in me e questo mi fa piacere». Chiusura sul 48, il numero scelto da Salih: «Ho sempre giocato con questo numero, è l’insegna della mia città». Già, Marmaris, la Portofino della Turchia. Se tanto mi dà tanto…