(A. Catapano/G. Monti) – Federico Sartucci ha 25 anni e tifa per la Roma, ma da una decina di giorni aveva trovato lavoro a Napoli come aiuto cuoco. Sabato notte è stato accoltellato all’interno di un palazzo. Centro storico della città, vico Melofioccolo (dove poche ore prima si era verificato un delitto di camorra). L’aggressore gli ha urlato: «Romano di merda, te ne devi andare da Napoli. Devi lasciare il tuo lavoro». Non è da escludere che la vicenda sia correlata alla morte di Ciro Esposito, per la quale è indagato l’ultrà giallorosso Daniele De Santis. Se così fosse, sarebbe una prima «vendetta» da parte di un sostenitore del Napoli, ancora non identificato dagli inquirenti (ma è stato appurato che era da solo). Altrettanto probabile, però, che si tratti di questioni extracalcistiche, legate proprio alla professione del ragazzo. La Digos non esclude nulla.
Militanza in curva Tuttavia, la ferita al gluteo (la «puncicata» da stadio) lascia qualche dubbio e la militanza in Curva Sud da parte di Sartucci ha drizzato le antenne degli inquirenti, anche se il padre Carlo nega: «Lasciateci in pace, ma quale ultrà? Sono dieci anni che Federico non va allo stadio. È un cuoco qualificato». La Digos oggi trasferirà l’informativa ai pm Narducci e Piscitelli che apriranno un’inchiesta. Per gli investigatori, coordinati dal dirigente Luigi Bonagura, Sartucci è di sicura fede romanista e nel 2012 è stato anche sottoposto a un Daspo di quattro anni dopo essere stato identificato in una rissa. Ma non appartiene a un gruppo organizzato ed è incensurato. Sabato notte stava rientrando a casa dall’hotel Romeo, dove lavorava da una settimana. Adesso è rientrato a Roma: «Torno a casa, non mi sento al sicuro», ha detto alla Digos. Medicato all’ospedale Pellegrini, se l’è cavata con una prognosi di dieci giorni.
Tensione La tensione tra le due tifoserie, comunque, resta alta e lo dimostra il messaggio pubblicato ieri su facebook da un gruppo riconducibile alla curva Sud romanista: «E sia, chi va pe’ ‘sti mari, ‘sti pesci riccoje. Sento l’accento, lame ar vento! Odio Napoli». L’estate si preannuncia molto calda perché facilmente esponenti delle due fazioni potranno entrare in contatto nei luoghi di villeggiatura. Intanto, ieri una busta con un proiettile è stata spedita al quotidiano «Libero». Nella missiva c’è un’intimidazione al giornalista Mario Giordano, direttore del Tg4, per un suo editoriale su Libero. «Ciro Esposito lo devi lasciare stare», la frase scritta con caratteri presi da ritagli di giornali.