(C. Santi) – C’è il solito pugno duro dei politici nei confronti dei violenti nel mondo del calcio. Al Viminale, il ministro Angelino Alfano ha convocato una riunione invitando i vertici del Coni e del calcio. La morte di Ciro Esposito ha agitato le acque e adesso si vuole mostrare fermezza per arginare il fenomeno che è di violenza ma anche di cultura, con i cori razzisti da debellare. Una riunione affollata perché erano davvero in tanti: con Alfano e il suo staff c’era in capo della Polizia, Pansa, quindi i vertici di Finanza, Carabinieri, dei Servizi, il sottocapo dello Stato Maggiore della Difesa, la Forestale, il Coni guidato dal presidente Malagò, Giancarlo Abete (vice presidente Uefa) e le Leghe con Maurizio Beretta (serie A), Andrea Abodi (serie B), Mario Macalli (Lega Pro) e Carlo Tavecchio (Dilettanti). Novanta minuti di discussioni per arrivare alla conclusione che le misure anti-violenza verranno presentate al consiglio dei ministri ma non proprio subito. Difatti, prima dovrà esserci un altro incontro e le verifiche sulle norme che dovranno essere concordate sia con il sottosegretario Graziano Delrio, che ha la delega per lo sport, e con il ministero della Giustizia. Tempi non brevi perché poi il decreto legge dovrà essere convertito entro 60 giorni. Insomma, a campionato cominciato. Malagò ha affermato che tutti vogliono «aggredire l’argomento », ossia la violenza ed è pronto un pacchetto che prevede il Daspo di gruppo e restrizioni per le trasferte. «Alfano ci ascolterà prima di portare il testo definitivo all’ approvazione del consiglio dei ministri – ha aggiunto il presidente del Coni – Dobbiamo fare nostre le esperienze dell’estero e in modo particolare il modello inglese».
POLEMICA CON I GIALLOROSSI Linea dura per le trasferte da parte di Alfano che vorrebbe vietarle per almeno due anni a tutti ponendo anche attenzione a quelle europee. Tutto questo va verificato come la possibilità che i tifosi della Roma debbano rimanere a casa la prossima stagione. Questione di rischi da evitare, di possibili vendette dopo la morte di Ciro Esposito.E, sul tema del tifoso del Napoli aggredito a Tor di Quinto il giorno della finale di Coppa Italia da De Santis, Alfano è stato duro. Il ministro dell’Interno ha accusato la Roma Calcio di non avere preso posizione sulla nota-comunicato da parte dei supporter della Curva Sud che hanno affermato «non rinneghiamo il nostro fratello Daniele De Santis ». Ad Alfano sarebbe piaciuta una nota del club giallorosso per dissociarsi. «Avrei gradito una presa di distanza della Roma – ha affermato il ministro – sul recente comunicato degli ultrà». La replica è arrivata da Trigoria. La Roma,che ha spiegato che le parole del ministro non compaiono nel comunicato ufficiale, ha osservato in una nota che «come già fatto in passato, preferisce ragionare di azioni da intraprendere per una migliore organizzazione dell’ordine pubblico e della sicurezza nelle manifestazioni». Sul silenzio dopo il comunicato della Sud, una precisazione: «Non commentiamo specialmente quando giungono da soggetti dalla AS Roma non conosciuti o riconosciuti, scarsamente utili a rintracciare soluzioni perché non si debba perdere la vita a margine di una partita di calcio». Alfano si è chiarito al telefono con Baldissoni: «Ho apprezzato il comunicato della Roma», ha dett oil ministro.