(S. Carina) Colloqui sotto traccia, via libera indiretti, telefonate e incontri (perlopiù smentiti): l’ultimo weekend prima della riunione degli stati generali di alcune leghe (dilettanti e serie B) trascorre velocemente così. Da un lato Tavecchio (avvistato venerdì scorso a Palazzo Chigi dove ha presentato allo staff del Presidente del Consiglio un pacchetto di riforme fiscali a favore delle società dilettantistiche), pronto martedì – durante la riunione della Lega Lnd – a dare la propria disponibilità alla candidatura.
Un escamotage, voluto dalla base dei dilettanti, per non mandarlo allo sbaraglio (in questo modo gli viene data la possibilità di sondare il terreno con le altre parti), rallentando ancora di qualche giorno la nomina ufficiale a pretendente alla carica di Abete. Dall’altro l’opposizione (Aic e Aiac) che sta provando in tutti i modi a convincere Albertini a ripensarci. Tentativo sinora vano. L’ex milanista continua a ripeterlo come fosse diventato un mantra: «Con queste regole non si può governare».
Si sta cercando dunque un candidato alternativo da opporre a Tavecchio, al momento netto favorito, anche perché corre da solo. Da qui sino al 27 luglio mancano ancora una ventina di giorni: la Lega di A, in primis Agnelli (che martedì parteciperà ad un convegno alla Camera Deputati con Malagò), si è data tempo sino al 15 luglio. Ma chi si candiderebbe sapendo (probabilmente) di andare incontro ad una sconfitta?
Oppure: c’è una figura che riesca a compattare la Lega A, mai così divisa? Era circolato l’ipotesi-Pagnozzi, gradita al Coni, ma il diretto interessato non ne vuol sapere. Negli ultimi giorni da Firenze si era fatto il nome di Antognoni che però non mette d’accordo nemmeno l’ala no-Tav nella Lega di A (in primis la Fiorentina). Anche il nome di Perrotta (Aic), convince poco. La ricerca continua.