(S. Carina) A volte uno sguardo racconta più di mille parole. Quello di Iturbe – incalzato ripetutamente sul ribaltone che in poche ore dalla Juventus lo ha portato alla Roma – appare inizialmente smarrito. L’argentino prende tempo, sorseggia ripetutamente un bicchiere dal fondo infinito, si fa ripetere e poi tradurre (è l’unica volta che accadrà durante la presentazione) una domanda di facile comprensione («Quattro giorni fa su Twitter hai scritto: Spero si avveri quello che desidero. Ti riferivi alla Roma?»).
La sua versione è sempre la stessa («Sono stato in vacanza con la mia famiglia, non sapevo niente del mercato perché sono arrivato da 2-3 giorni. Il mio procuratore mi ha parlato dicendomi ‘abbiamo questo’ e ho detto sì») ma convince poco. Almeno i presenti che provano a fare – oltre il tempo massimo consentito dal club – una domanda al Ceo Zanzi. Respinti bruscamente. Poco male: dopo aver provato a convincere la platea come fosse stato già avvisato dal suo manager del sorpasso della Roma ai danni della Juventus prima che salisse sull’aereo ad Asuncion («Non avevo nessun viaggio programmato per andare a Torino. La Juventus? Non saprei…Sono arrivato a Roma perché il mio agente era qui. Grazie a Dio sono arrivato in una squadra bellissima»), una volta liberatosi dalla morsa l’argentino mostra il meglio di sé. Che poi è la fotografia di un ragazzo umile «venuto qui per imparare. Sono ancora un calciatore giovane, credo che con Garcia ma anche con Totti e De Rossi imparerò molte cose che mi mancano, come già accaduto l’anno scorso con Toni. Tutte le squadre di Serie A vogliono vincere lo Scudetto, noi siamo competitivi, speriamo di fare un grande campionato». Con il passare dei minuti sembra sciogliersi a tal punto che in uno slancio sembra quasi di vederlo già in campo, palla al piede, pronto a superare in velocità un avversario: «Mi piace essere un po’ cattivo quando gioco. A me piace fare le cose pazze perché sono un po’ cattivo».
E pensando che nel 4-3-3 di Garcia su un lato agirà lui e sull’altro l’anarchico Gervinho, senza mai dimenticare Totti, sorride sornione: «Sì, penso che il tecnico voglia giocare così – spiega – Non ho parlato tanto con lui ma penso voglia fare la stessa cosa dell’anno scorso».
SUGGESTIONE ETO’O
Intanto il possibile arrivo di Ferreira Carrasco – bloccato da settimane – potrebbe portare alla cessione di Ljajic (Shalke 04 e Dortmund in pole). Incuriosisce invece l’insùistenza con la quale sia in Inghilterra e ora dall’Africa continuino ad accostare Eto’o alla Roma (ma il club nega). L’impressione è che se il camerunense non si accaserà a breve altrove, il discorso potrebbe tornare d’attualità ad agosto. Tentativo del Latina per Viviani ma Sabatini sembra orientato a cederlo in prestito al Leeds. In difesa, Garcia chiede Basa, il d.s. non ha perso le speranze per Toloi.