(A. Angeloni) Fin qui tutto bene. Il micromondo Roma gira, perché arrivano i rinforzi, perché l’avversaria principale, la Juve, perde forza (almeno in apparenza), perché Sabatini sta accontentando Garcia portando giovani di qualità (Uçan, Iturbe, Sanabria, Paredes) e vecchietti portatori di classe ed esperienza (Keita, Cole, più Emanuelson che è un po’ a metà, avendo 28 anni). Guardi la rosa della Roma e stropicci gli occhi: l’attacco è abbondante, a centrocampo ci sono i tre titolari più due ottime alternative, sulla fascia sinistra è arrivato un uomo che ha sempre giocato ad altissimi livelli. Il problema è solo uno: che il mercato non si chiude qui. C’è da capire che Roma sarà il tre settembre. Il capitolo cessioni (quelle fatte finora sono minori) è fondamentale e da questo capiremo che Roma sarà. Per adesso è lecito sognare, cavalcare l’entusiasmo che si respira in città. Scudetto. Prima era il sogno, oggi è diventata quasi una parola d’ordine, pure molto pericolosa per chi non ama proclami. Scudetto anche se dovesse partire Benatia? Scudetto anche se Iturbe prenderà il posto di Ljajic? Se per il franco marocchino si tratterebbe di una scelta (della società) conseguente a un’altra (proprio di Mehdi, che adesso lancia messaggi di amore), per il serbo sarebbe solo un addio dopo una valutazione tecnica. In ogni caso cambia la strategia: se parte Ljajic, la Roma ammortizza una buona parte della cifra spesa per Iturbe ma non perde uomini in rosa, visto che è previsto pure l’arrivo di Ferreira Carrasco; se va via Benatia avanzano i soldi, ma non è detto che verranno investiti tutti e da quel momento in poi i difensori da prendere sarebbero almeno due. Di sicuro ad oggi la Roma ha bisogno ancora di un centrale difensivo e un esterno destro basso, possibilmente capace di occupare pure la fascia sinistra: uno da affiancare a Torosidis e Maicon e di supporto a Cole e Balzaretti, visto che quest’ultimo non sta bene e Emanuelson è da considerare come Bastos, non si capisce se sia un terzino o un offensivo.
CONTI E SPERANZE – Finora è successo molto, ma tutto può e deve ancora succedere. Il mercato è imprevedibile e i conti devono essere fatti, perché la Roma non è una società che può permettersi di chiudere la campagna acquisti cessioni con un passivo di 20-30 milioni di euro. Il difficile sarà non distruggere i sogni della gente, che adesso è innamorata di questa squadra e non vorrebbe privarsi di nessuno. Ma sarà possibile? Forse no. Se si è stati bravi fin ora, bisognerà esserlo ancora di più da oggi in poi. Per non disperdere i sogni.