(R. Salvi) Carlo Tavecchio è sempre più vicino alla presidenza della Federcalcio. Dopo quelle di Lega Dilettanti (la sua casa dal 1999), Lega Pro e Lega di serie B, ieri è arrivato anche l’appoggio della Lega di serie A. A larga maggioranza i club hanno firmato un foglio a favore di Tavecchio: «C’è stata un’ampia convergenza sulla sua candidatura, abbiamo 18 firme su 20 (out Juventus e Roma, ndc)», ha fatto sapere Maurizio Beretta. È stato il successo di Adriano Galliani e Claudio Lotito. Al contrario, Andrea Agnelli che si era schierato apertamente per Demetrio Albertini (lui gode dell’appoggio dell’associazione calciatori e allenatori), si è detto non disponibile ad entrare in consiglio federale in caso di successo di Tavecchio. In realtà se fosse stato eletto, il presidente della Juventus avrebbe dovuto rinunciare alla causa di oltre 400 milioni di euro intentata contro la Figc per i fatti di Calciopoli. I consiglieri federali saranno quindi Lotito e Gino Pozzo, mentre Agnelli diventa consigliere di Lega insieme a Luca Campedelli, Mario Cognigni, Angelomario Moratti e Maurizio Zamparini. «Per coerenza ho tolto la disponibilità. Se riusciremo a realizzare almeno la metà delle cose nel programma, nel giro di un anno e mezzo, saremo felici. Per la presidenza della Figc sarebbe interessante vedere quali sarebbero gli esiti delle primarie tra i tifosi e tra la gente», ha spiegato Agnelli.
PERCENTUALI
Con l’appoggio della Lega serie A, adesso Tavecchio ha a disposizione il 66% dei voti: 34% della sua Lega Dilettanti; il 5% della B; il 12% della A, il 15% (su un totale del 17%) della Lega Pro. E il 2% degli arbitri? Qualche giorno fa avevano fatto sapere di astenersi, ma sarebbe davvero una pessima figura. A questo punto, possono anche schierarsi ed evitare l’ineleganza delle schede bianche. Perdere un’elezione non è mai la fine del mondo. Demetrio Albertini lo sa: l’ex centrocampista di Milan, Barcellona e della Nazionale ha tempo fino alle 24 di domenica per candidarsi, ma non è escluso che possa anche fare un passo indietro. C’è da chiedersi se rimarrà consigliere federale per l’Aic: «Giornata intensa, ma il calcio resta la mia passione», il suo tweet in serata.
LA GIORNATA
Già a inizio assemblea, la Lega di serie A aveva fatto intuire di puntare su Tavecchio. Così Enrico Preziosi: «Io sto con lui, gli altri lo vedremo. Sono due anni di transito, non occorre stravolgere tutto. Poi rinnoveremo, ma sono importanti i contenuti. Meglio un vecchio bravo che un giovane così così». Mentre Aurelio De Laurentiis aveva elogiato il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Un Renzi del calcio non c’è, ma il Renzi dello sport è Malagò. Ha tante patate bollenti sul tavolo e dobbiamo cercare di non fargli scottare le mani. Dobbiamo aiutarlo a trovare la quadra». Nel frattempo, oggi Tavecchio svelerà il suo programma. La Lega serie A insiste per un ritorno alle 18 squadre, ma con una retrocessione più una. Andrea Abodi nel vuole due più una. Si voterà l’11 agosto: i delegati chiamati alle urne saranno 278. L’elezione avviene al primo scrutinio se un candidato riporta la maggioranza dei tre quarti dei voti, al secondo con la maggioranza dei due terzi e al terzo se c’è la maggioranza del 50% più uno. Non esiste più il diritto di veto.