(S. Carina) «Tempi tecnici». Sono quelli necessari affinché Ferreira Carrasco diventi un calciatore della Roma. Da quanto trapela da Trigoria anche l’ennesimo tentativo di rinnovo contrattuale proposto dal Monaco, è caduto nel vuoto. Il calciatore si è promesso al club giallorosso (che negli ultimi giorni ha aumentato l’offerta da 3,5 milioni a 5 più bonus) ed è convinto della scelta fatta il 28 giugno scorso quando disse di sì a Sabatini, accettando il contratto pluriennale di 1,7 milioni a stagione. Quello che mancano sono appunto i «tempi tecnici». Tradotto: il Monaco deve trovare il sostituto dell’ex under 21 belga (e risolvere alcune questioni pendenti con l’agente Frenay) mentre la Roma deve cedere un elemento in esubero in attacco. Come al solito, tutti gli indizi portano a Ljajic che dall’inizio di giugno ha almeno sette club interessati a lui: Schalke 04, Borussia Dortmund, Atletico Madrid, Juventus, Milan, Inter e Fenerbahce. Le tre società italiane sono state quasi subito depennate dalla lista: Sabatini non si fida a cederlo in Italia e soprattutto nessuna delle squadre in questione è disposta a mettere sul tavolo i 15-16 milioni che la Roma vuole. La pista turca non riscuote grande appeal nel serbo (e ieri il presidente Yildirim ha dichiarato chiuso il mercato degli ‘stranieri’) mentre le due società tedesche hanno chiesto la valutazione del cartellino dell’attaccante direttamente al club giallorosso. Tra queste il Dortmund di Klopp già ad aprile aveva inviato un emissario all’Olimpico nella gara contro l’Atalanta, proprio per farlo visionare. L’Atletico Madrid, invece, si è mosso direttamente con l’agente dell’ex viola (Ramadani) proponendo un’offerta contrattuale vantaggiosa per il ragazzo ma non volendo, almeno per ora, soddisfare le esigenze della Roma. Tra l’altro l’acquisto di Griezman da parte della squadra di Simeone fa sì che il ruolo nei colchoneros sia coperto e Ljajic se parte, vuole avere la possibilità di giocare di più. Sabatini è consapevole di avere Ferreira Carrasco in pugno e non ha fretta di cedere il serbo. Anzi a dir la verità non è proprio convinto di farlo, visto che lo ritiene un patrimonio del club, pronto ad esplodere. Il calciatore ha chiesto di poter parlare al ritorno dalla tournée negli Usa proprio con il direttore sportivo (al quale è stato offerto Mendez, attaccante classe ’96 del Penarol): solo a quel punto la situazione sarà più chiara.
IVORIANO ANCORA A TRIGORIA – Tournée che Gervinho rischia di saltare. Oggi potrebbe essere l’ultima chiamata per l’ivoriano visto che anche ieri è andato a vuoto il tentativo di ottenere il visto per gli Stati Uniti. L’ex Arsenal aveva un volo prenotato in mattinata sul quale non è potuto salire perché sprovvisto del pass utile per entrare negli Usa. Il motivo di questo ritardo è dovuto ad un rallentamento (che per alcune ore del giorno si trasforma in un vero e proprio blocco) del sistema centrale dei terminali delle ambasciate americane nel mondo. Gervinho ci riproverà oggi, pur sapendo che la sua è diventata una corsa contro il tempo. Era atteso a Dallas, ora Garcia (contrariato per il ritardo) lo aspetta a Philadelphia. E’ chiaro, però, che se anche oggi non dovesse ottenere il visto, la società (che fino a ieri non ha fatto sconti al ragazzo sul volerlo negli Usa, anche se per pochi giorni) dovrà fare un punto della situazione. La domanda è lecita: vale la pena far partire il calciatore, eventualmente venerdì, farlo arrivare sabato negli Usa, sapendo che solamente domenica scenderà in campo (insieme al jet lag…) con i compagni, pronti a far ritorno in Italia martedì? Quesito che i dirigenti giallorossi si porranno nel caso oggi il visto non dovesse arrivare. L’estate di Gervinho è stata sinora a dir poco particolare. Mondiale da protagonista ma eliminato al primo turno; poi la querelle per l’adeguamento dell’ingaggio (l’adeguamento è a un passo, l’attaccante guadagnerà sui 3 milioni a stagione più bonus); il permesso di qualche giorno concesso per risolvere questioni strettamente personali e ora il ritardo (nato dalla negligenza dell’ivoriano che non si è accorto che il permesso gli era scaduto a giugno) che rischia, se anche oggi non otterrà il visto, di fargli saltare la tournée americana.