
Mi ha posto in una condizione per cui il mercato, il progetto del nuovo stadio, il ritiro dei giallorossi, il prossimo campionato e l’avventura in Champions League hanno perso peso e molto del loro significato. E oggi leggere posizioni prese a nome di un’entità in sé astratta e che vive in tutti noi, come la Curva Sud, mi coinvolge nuovamente. Da garantista posso attendere il percorso della giustizia, ma in silenzio. Ed essere vicino a chi ha perso unfiglio. Ma, pur garantista, non posso essere mai dalla parte di chi uccide e con lui non ho alcun legame.
Ma la Curva Sud è composta di tante persone, migliaia di inquilini. Alcuni concretamente si dannano per animarla e costruire coreografie, fanno debiti, seguono la squadra in campi avversi. E hanno un valore assoluto, che tuttavia non li autorizza a lasciare margini scritti di ambiguità nei cuori di tutti gli altri.
Anche io sono la Curva Sud. Anche noi siamo la Curva Sud. Non è un luogo fisico e basta. E’ la nostra anima, la fortezza immaginaria collettiva in cui sono custoditi i nostri spiriti. Di tutti i tifosi della Roma. E oggi siamo purtroppo tutti dentro una vicenda tristissima che non dovrebbe avere nulla a che fare con la gioia del calcio. E con unagioia ancora più superiore che è quella di tifare per la Roma.
Fonte: il romanista