(M. Bellinazzo) – Generalmente si dice che il rapporto tra calcio e finanza sia ancora “immaturo”. A giudicare dall’andamento che ieri hanno avuto i titoli di Juventus e Roma, in giornate “calde” dal punto di vista del calciomercato, forse bisognerebbe ricredersi. Il clamoroso divorzio tra il club bianconero e l’allenatore del tre scudetti consecutivi, Antonio Conte, non ha lasciato strascichi a Piazza Affari. Le azioni juventine hanno infatti chiuso con un-o,98% a quota 0,22 (per un capitalizzazione di 226 milioni e un rendimento di 5% nell’ultimo anno). Viene premiata la scelta di rigore della società che non ha ceduto alle “pressioni” della piazza e dell’ex tecnico (sostituito da Massimiliano Allegri) di acquisti troppo dispendiosi per salvaguardare un bilancio messo sotto pressione dalle precedenti campagne acquisti che hanno prodotto (…).
Per la Roma, invece, l’acquisto da 31 milioni del giovane attaccante argentino Iturbe, sommato all’oneroso e complesso avvio dell’operazione stadio, è costato in Borsa un -16%, con il titolo quotato a 0,50 euro (per una capitalizzazione pari a 8o,6 milioni). L’esborso (a meno di compensazioni con prossime cessioni eccellenti) è sembrato forse eccessivo a fronte di un bilancio 2o14 per il quale si prevede « una significativa perdita economica, seppur con un miglioramento notevole rispetto al 2012/2013» quando si è chiuso con un rosso di 4o milioni.