(A. Serafini) – Se la fretta è cattiva consigliera, avrà avuto tutto il tempo di riflettere Mehdi Benatia, arrivato ormai ad un bivio in cui non ci si può più permettere di sbagliare strada. Le scadenze sulla tabella di marcia della nuova Roma non lasciano ulteriore spazio di manovra al difensore marocchino, rimasto sulle proprie posizioni, ma allo stesso tempo preoccupato dall’idea di poter vivere una stagione da separato in casa.
Oggi la squadra andrà a Rieti per la prima uscita stagionale e nella lista dei convocati, che Garcia comunicherà dopo l’allenamento mattutino, dovrebbe esserci anche lui. Ma fino a ieri non era certo: il dubbio è legittimo, considerando i possibili problemi «ambientali».
Già, perché Benatia, nonostante tutto, spera ancora che i top club di mezza Europa si convincano a muovere il passo decisivo, presentando più che altro sul tavolo di Sabatini un’offerta in grado da far vacillare la fermezza della dirigenza romanista. L’ipotesi Manchester City non è ancora tramontata del tutto, anche se il preferito rimane il francese Mangala, mentre il Chelsea non ha mostrato ancora l’intenzione di coprire i circa 40 milioni chiesti dalla Roma per intavolare una trattativa.
Benatia spera, ma la strada è lunga. Le due parti, infatti, non hanno smussato nessun angolo, rimanendo quindi distanti da un accordo economico. La volontà del club di portare l’ingaggio del giocatore da 1.55 milioni a 1.9 – più bonus per arrivare a 2.5 – non sembra essersi scontrata soltanto con una richiesta più elevata ( 3 milioni netti all’anno), ma ormai contro una vera e propria presa di posizione che Benatia ha ribadito anche nei giorni scorsi a Sabatini. Alla Roma, se possibile, non vuole più starci.
Eppure i segnali che questi primi giorni di preparazione a Trigoria continuano a lanciare rendono la vicenda ancora contorta. Ieri fuori dai cancelli del «Bernardini» un gruppo di tifosi ha aspettato il marocchino per mostrargli un messaggio chiaro e preciso impresso su uno striscione: «Basta…Benatia resta qua!». Il difensore, bloccato dal gruppetto, è sceso dall’auto e ha firmato lo stesso striscione rispondendo in maniera netta e precisa: «Sono qui, quindi rimango».
Fra tre giorni la prima verifica, quando il gruppo romanista salirà sull’aereo che li porterà dall’altra parte dell’Oceano. Benatia ha pensato di poter disertare la tournée americana, salvo poi ripensarci visto che un segnale di rottura così evidente potrebbe incrinare definitivamente il rapporto con la società e la tifoseria giallorossa, soprattutto se gli eventi dovessero costringerlo a rispettare il contratto nella capitale.
Le pesantissime uscite pubbliche del difensore potranno anche essere perdonate, a patto che la volontà e la dedizione viste nella scorsa stagione non diventino un lontano ricordo. Garcia lo aspetta mentre la Roma non è disposta a piegarsi. Ora soltanto Benatia dovrà decidere la sua strada. Il prima possibile.