(A. Austini) Un anno fa cercava quelli «brutti e cattivi» per ricostruire le fondamenta. Adesso c’è bisogno di gente che sappia rifinire e curare i dettagli. Sabatini segue il filo conduttore della qualità per costruire la sua quarta Roma.
Iturbe, Cole, Paredes, Uçan, Sanabria e fra poco Carrasco. Giocatori che usano dare del «tu» al pallone e si ritroveranno al fianco di Totti, Pjanic e (forse) Ljajic: sulle basi solide dello scorso anno sta nascendo una squadra di piedi buoni, la miscela necessaria per tentare l’ultimo, grande salto verso il calcio di vertice.
Garcia ha chiesto rinforzi, la società gli ha consegnato una Roma pronta a vincere. Dipendesse dal tecnico, la chiuderebbe qui: la rosa di oggi lo soddisfa in pieno e le prime risposte della tournée americana rafforzano le sue convinzioni. Pochi allenatori, almeno dalle nostre parti, hanno a disposizione un genio del calcio come Pjanic capace di segnare al Manchester United da 60 metri. Un gol che ha fatto il giro del mondo e nel calcio d’estate vale più di un risultato negativo. «Sicuramente possiamo fare meglio – ha raccontato Miralem dopo la prodezza – questo è solo l’inizio. La società punta in alto e ha preso giocatori forti. Alla Roma c’è la mentalità giusta e anche tanta qualità. La squadra ha fame, vogliamo provare a fare una grande stagione».
Oltre agli affidabili scudieri De Rossi, Nainggolan e Keita (e a Strootman quando sarà pronto), il talento fresco di Paredes e Uçan permette a Garcia di non abbassare mai il livello qualitativo del centrocampo. L’argentino ha il tocco delicato, i tempi del regista e sta imparando a velocizzare il suo gioco, Uçan si è messo in luce nei primi test, con la voglia matta di dimostrare tutto e subito.
Anche l’acquisto di Astori, abile a far ripartire l’azione, risponde ai nuovi requisiti. Qualità garantita, poi, sulle fasce: Cole è un attaccante trasformato in terzino da Wenger, Maicon non ha bisogno di presentazioni, mentre davanti Iturbe (in rodaggio), Gervinho e Ljajic hanno gambe e tecnica per sorprendere qualsiasi difesa. Florenzi, invece, è l’«equilibratore» da utilizzare in alcune partite. E poi c’è Totti, il perno della manovra offensiva attorno a cui Garcia vuole disegnare la squadra, alternandolo con Destro che darà invece profondità. Se Borriello è di passaggio, al momento la terza opzione al centro dell’attacco è Sanabria. Sabatini si è letteralmente innamorato delle qualità dell’ex «canterano» e rifletterà fino all’ultimo giorno utile se sarà il caso di girarlo in prestito o tenerlo.
«Nel secondo tempo con il Manchester abbiamo mostrato non solo qualità tecnica, ma anche una forte mentalità e questo mi piace» ha spiegato l’allenatore, in continuo contatto con Sabatini rimasto a Roma insieme al vice Massara per continuare a lavorare sul mercato. Anche ieri erano a Trigoria, in attesa di una risposta dal Monaco per Carrasco: 5 milioni l’ultima offerta, a giorni si può chiudere.
Il «sacrificato» di turno dovrebbe essere Ljajic, destinato alla Bundesliga, ma la società vuole 15 milioni per realizzare una plusvalenza ed evitare pentimenti. Su Benatia si attende una mossa del Chelsea, nel frattempo la Roma non molla Toloi e Basa. Intanto ieri ha ceduto Josè Angel al Porto, tenendo una percentuale del cartellino. Viviani non ha l’accordo con il Leeds sulla durata del contratto e pensa ancora al Latina, Curci può finire nella Championship inglese.