(E. Menghi) – Era stato scelto come testimonial per l’amichevole con il Manchester United, ma De Rossi è stato l’unico titolare a restare in panchina. Stavolta, Daniele vuole dare il suo contributo, anche solo per un tempo o per la mezz’ora indicata da Garcia come primo approccio ideale dopo il Mondiale e le vacanze.
Questa notte, alle 3.15 italiane (diretta Sky Sport 1), la Roma sfida il Real Madrid nella seconda giornata della Guinnes Champions Cup. L’attesa è tanta e la stampa Usa si sbilancia: «Arrivano gli dei del calcio». I giallorossi sono ultimi nel girone a quota 0, mentre i Blancos sono riusciti a strappare 1 punto perdendo ai rigori contro l’Inter, come da regolamento. Le due formazioni si sono incontrate otto volte nella Champions «vera» e la squadra capitolina l’ha spuntata in tre occasioni.
Le pressioni sono decisamente inferiori in terra americana, ma al Cotton Bowl di Dallas Garcia non vuole fare brutta figura. È un buon test in vista della prossima stagione europea. Non a caso l’ex Lille ha deciso di coprire le prove tattiche della vigilia, come non aveva fatto prima dello United. Per Astori l’esordio in giallorosso potrebbe essere rimandato alla sfida contro l’Inter, visto che negli ultimi giorni ha fatto più spostamenti che allenamenti. I campioni d’Europa dovrebbero fare ancora a meno di Cristiano Ronaldo, a cui è stato consigliato un lungo riposo post-Mondiale e solo ieri è tornato a correre in solitaria, mentre i compagni si allenavano davanti a centinaia di tifosi. Garcia ha preferito blindare l’allenamento e, nel pomeriggio americano, la squadra è partita per Dallas, dove le temperature vanno oltre i 30 gradi: potrebbe essere richiesto il doppio «water break».
Intanto, Torosidis è tornato ad allenarsi a Roma con Gervinho, che ha sbrigato le pratiche in ambasciata e ora aspetta fiducioso il visto: già domani potrebbe imbarcarsi per gli States e raggiungere il gruppo a Philadelphia per la gara del 2 agosto con l’Inter.