(F. Balzani) Matt Prater e Miralem Pjanic fino a qualche giorno fa ignoravano l’uno le doti dell’altro. Da sabato notte, però, il placekicker dell’Ohio e il centrocampista bosniaco sono stati messi a paragone dai media americani. Il perché sta in quella prodezza tirata fuori da Pjanic al 77’ del match di Guinness Cup perso per 3-2 contro lo United. Un pallonetto da 65 yard (60 metri) che ha fatto il giro del mondo ed esaltato il pubblico di Denver.
«Pjanic può avere un futuro nella Nfl.Perché i Denver Broncos non lo comprano come specialista dei calci piazzati?», chiedeva ironicamente ieri il National Post. Con quel gol Mire, infatti, ha virtualmente battuto il record nazionale di Prater che nel 2013 mise a segno un “field gol” (la nostra meta) da 64 yard. Venerdì, con la palla ovale, il bosniaco proprio al fianco di uno stupìto Prater ci era riuscito da 60 yard. Sabato si è spinto oltre centrando la porta da calcio. Non solo il gol però. All’alba del suo 4˚ anno in giallorosso (unico reduce insieme a Totti e De Rossi della Roma di Luis Enrique) Mire sembra aver preso in mano le chiavi del gioco giallorosso e in questa stagione non sarà neanche distratto dalle voci di mercato visto il ricco rinnovo (3,6 milioni più bonus). Ieri si è goduto la mattina libera (nel pomeriggio gara di rafting agli ordini di Garcia) divertendosi a postare su twitter il video del gol e prendendo in giro Nainggolan: «Oh Radja, grazie per l’assist…». Nel post partita si era vantato così: «Ero ispirato, vuol dire che il piede è a posto. La sconfitta? Il Manchester è una squadra abituata alla Champions e si vede, a noi queste partite servono. Fisicamente siamo indietro rispetto a loro, ma non credo che il risultato sia giusto. La nostra rosa è migliorata. Abbiamo fame, vogliamo vincere».