Già entusiasti per l’ingaggio dl Juan Manuel Iturbe, stellina del Verona, I tifosi della Roma possono guardare con maggiore sollievo al futuro, anche dal punto dl vista finanziario. La società ha Infatti concluso il previsto aumento di capitale, portando nelle proprie casse un gruzzolo di 98 milioni. Gran parte del quattrini (77 milioni) ce li ha messi la Neep Roma Holding, la finanziaria dove si trovano le quote di controllo dei soci americani e dl Unicredit, che continua così a sovvenzionare la squadra giallorossa. A che cosa serviranno queste risorse? E quanto dureranno? il prospetto dell’aumento dl capitale parlava chiaro: una volta restituiti alla Neep I prestiti che la holding stessa aveva effettuato alla Roma per anticipare i soldi dell’aumento e sistemate altre partite finanziarie.
In cassa resteranno 21 milioni, che serviranno per coprire il fabbisogno finanziario del prossimi 12 mesi. Poi si vedrà, anche alla luce degli introiti che potranno venire grazie alla partecipazione alla Champions League. Questi numeri, in ogni caso, fugano i dubbi che erano circolati nella tifoseria sui meccanismi dl finanziamento del futuro stadio, che il presidente James Pallotta vuol costruire a Tor di Valle. E lo stesso prospetto dell’aumento a fornire alcuni dettagli: il nuovo stadio da 52.500 posti non sarà infatti di proprietà della Roma, ma con più precisione dei suoi azionisti.
E, In particolare, del soci americani, che stanno costituendo una apposita joint venture con i costruttori Parnasi. Dice il prospetto: “Lo stadio rappresenterà la sede per le partite casalinghe disputate dalla prima squadra., che in quelle occasioni avrà il diritto a percepire i ricavi derivanti.. Per il resto, sarà autonomo e indipendente, dalla Roma. In sintesi: la società avrà il beneficio di non vedersi gravata dai costi dl costruzione ma, in futuro, non potrà nemmeno Incamerare la totalità dei ricavi aggiuntivi che verranno dalla nuova struttura. D’altronde, I conti non permettono alternative.