Al termine della sfida contro il Real Madrid il capitano della Roma Francesco Totti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti presenti:
Che segnale dà questa vittoria? Siete pronti a competere in Europa?
“No, ancora manca tanto. Oggi è stata solo un’amichevole, siamo entrambe sotto preparazione, nessuna delle due squadre era al top. Però, come ho sempre detto, l’importante è vincere”.
Dove volete arrivare in Champions League?
“Vogliamo fare bene, arrivare il più lontano possibile. Sappiamo che è difficile perché bisogna essere realisti e ci sono squadre più forte di noi. Comunque cercheremo di mettere in difficoltà qualunque squadra incontreremo”.
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Sei uscito tra gli applausi dello stadio di Dallas, 57.000 persone e pochi romanisti. Un gol molto simile a quello del Bernabeu del 2002. Ti senti più forte oggi?
“Uscire tra gli applausi di altri tifosi fa sempre piacere. Segnare col Real Madrid è sempre bello, ho sempre detto che è la mia seconda squadra. Sono orgoglioso però l’importante era fare bene, dimostrare che la Roma c’è anche se è presto dirlo. Dopo 12 anni ho acquistato qualità che a 20-22 anni non avevo”.
Si può fare meglio dello scorso anno?
“Penso di sì. Vogliamo fare meglio dello scorso anno. Nonostante i nostri grandi risultati abbiamo trovato una squadra che ha battuto ogni record. Abbiamo un organico che deve lottare per lo Scudetto, cercheremo di riuscirci”.
Cosa è successo tra Keita e Pepe?
“Non ho visto ero già andato oltre”.
Qual è la Roma più forte, questa o quella di Capello?
“Devo mettere necessariamente quella di Capello perché ha vinto. Questa può essere grande, ha grandi potenzialità, grandi giocatori come quella di Capello e speriamo che finisca come nel 2001”.
Quanto è diversa questa preparazione da quelle fatte in montagna?
“Sicuramente è diversa, è la prima volta che facciamo questa preparazione. Stiamo disputando un grandissimo torneo internazionale e siamo felici di partecipare a questo magnifica competizione”.
Cosa pensi della questione Tavecchio?
“Mi allineo alle dichiarazioni del presidente Pallotta”.
Dall’inviato a Dallas Emiliano Di Nardo