L’anno scorso, i sei gol nelle ultime tre partite a giochi finiti a parte, forare la Roma era quasi impossibile. Il rischio che qualcosa cambierà si aggira minaccioso per gli animi romanisti. La perdita ormai prossima di Mehdi Benatia non è buon inizio. Ma sono le fasce a destare preoccupazione. Sulla destra, nessun problema particolare.
E’ dall’altra parte che sinora la Roma ha mostrato una inquietante fragilità con Cole, Balzaretti ed Emanuelson. L’inglese era venuto con le idee chiare: «Vincere è l’obiettivo comune mio e del club. Altri giocatori inglesi non vanno volentieri all’estero perché preferiscono il nido caldo». Quando spinge, la sua specialità, non è efficace o lo è di rado. Difendere, non difende. Con il Fenerbahce è stato regolarmente saltato in velocità. Emanuelson lo ha sostituito ed è sembrato di un’altra classe. Diamogli tempo: il giocatore si è messo d’impegno a integrarsi nel gruppo e con il suo carattere da londinese d’estrazione proletaria non ci ha messo molto. Prende intense lezioni d’italiano e si è già abituato a farsi prendere in giro da Totti, iniziazione attraverso la quale ogni matricola, anche una di 33 anni, deve passare.
Fonte: Corriere dello Sport