Quest’oggi sarà il turno del tecnico della Roma, Rudi Garcia, che parlerà in conferenza stampa direttamente dal ritiro austriaco a Bad Waltersdorf. Queste le sue parole:
Il primo bilancio di questo primo mese di lavoro?
“Sempre la stessa cosa, una delle prime qualità di un allenatore è l’adattarsi a tutte le situazioni, ed ho fatto così con il mio staff. Devo dire che i giocatori sono stati veramente bravi a lavorare a dare il meglio ed a prepararsi per il 30 agosto. Per il momento se non va tutto bene, almeno non va male nulla”.
Si è visto un gioco molto europeo. Cosa pensa si possa fare in Champions?
“E’ difficile rispondere a questa cosa, perchè non so cosa voglia dire “un gioco europeo”. Cosa vuol dire? Paragonato a cosa? Penso che anche in Italia ci siano squadre che giocano bene, che giocano per attaccare e per segnare, l’abbiamo visto l’anno scorso. Penso sempre che l’identità di gioco sia molto importante, la nostra è chiara, ma una squadra che si adatta è una squadra forte. Una squadra deve saper fare tutto. Una squadra che vince, è una squadra che ha ragione, poi il calcio è così: per quindici secondi si può perdere o vincere una partita. Bisogna fare sempre un’ analisi di tutto, mai di un solo aspetto: è il mio modo di vedere le cose. E’ normale, siamo tutti nel presente, nell’immediato, ma non bisogna dimenticare quello che è stato fatto in passato”.
In Inghilterra si parla di una cessione di Benatia. Lei ha notizie? Pensa che resterà?
“E’ normale che siamo in ruoli diversi, il vostro è quello di trovare cose nascoste dove a volte non c’è nulla da nascondere. Per Medhi mi diverto, ieri ho letto che al 99% era di un altro club, oggi che era della Roma. Ieri cercavo un sostituto, oggi mi sono fermato, e basta”.
La condizione della squadra? Ritiene di essere nelle condizioni ideali, o avete bisogno di lavorare ancora?
“No, siamo nelle condizioni giuste. Ma non lo sapremo prima dell’inizio del campionato. Mi fido del fatto che abbiamo tenuto tutta la rosa dell’anno scorso, e per questo c’è del tempo che abbiamo guadagnato, perchè già sanno cosa fare. Bisogna ancora inserire i nuovi, era previsto lavorare di più con loro. Non bisogna tenere a mente quando giochiamo, i risultati finora non contavano. Abbiamo 15 giorni per sistemare il piano tattico e la condizione fisica. Sappiamo tutti che ci sono calciatori che sono arrivati dopo, per via dei mondiali: è normale che la condizione non sia uguale per tutti, sono tranquillo”.
Iturbe? Ha difficoltà per l’adattamento?
“Gia ne ho parlato, bisogna lasciare tempo a Manuel. La cosa interessante è che migliora sul piano fisico. E’ molto attento, ascolta, cerca di capire quello che gli chiedo. Lui è un giocatore creativo, intuitivo, non va ingabbiato tatticamente. Bisogna trovare l’equilibrio tra consigli tattici e la sua creatività offensiva”.
Ci sono griglie di partenza per la prima di campionato, tra i giocatori?
“I calciatori sono tutti sulla stessa linea, ognuno deve sempre rimettersi in gioco, allenatore in primis. Penso che la nostra forza quest’ anno sarà avere due giocatori dello stesso livello in ogni ruolo, può fare in modo che diano tutti qualcosa in più. Non dobbiamo mollare sulla voglia di vincere, e sul fatto di essere “cattivi” in senso buono, perchè era la forza della squadra l’anno scorso. Penso sia umano lasciarsi cullare dagli allori quando si fanno le cose bene, ma vigilerò io su questo. E’ un anno interessante, molto, da vivere. Sarà molto più duro, ma anche un opportunità fantastica. Alcuni aspettano questa cosa di essere “favoriti”, e sono all’altezza. Concretamente siamo outsider, aspetto quest’opportunità e faremo in modo di essere all’altezza e vedere quali sono le nostre vere possibilità”.
Destro?
“Tutti sono importanti, è vero che Mattia ha fatto bene l’anno scorso, come tutta la squadra. E’ importante che sia con noi dall’inizio, perchè è fondamentale avere una buona condizione. Su questo punto sta lavorando bene, ha delle occasioni, lo ripeto ancora: quando la squadra porta occasioni ai suoi attaccanti è un buon segnale. Il bomber, poi, è sempre il bomber: ci sono momenti in cui la palla tocca il palo ed esce, altri in cui lo tocca ed entra. Sono tranquillo, meglio vederlo in partite vere”.
Le sembra una squadra più matura rispetto all’anno scorso? Ci spiega come funziona il camion della crioterapia?
“Il recupero del giocatore sarà importante quest anno, perchè avremo molte partite. Bisogna che il calciatore faccia bene le cose a casa, perchè questo non possiamo gestirlo e starà ai giocatori farlo, quando sono con noi facciamo di tutto per far recuperare al meglio i calciatori. Per la prima domanda, sappiamo che sarà dura: la prima partita ci darà subito occasione di lottare ogni secodno, per ogni centimetro in campo. E questo dev’essere l’atteggiamento della squadra. Se pensassimo che basta entrare in campo per vincere le partite, ci faremmo del male. Vincere quando è difficile è ancora meglio, penso”.
Perchè Benatia ancora non ha parlato?
“L’ho chiesto, e Benatia verrà davanti ai cronisti, ma al momento giusto. Quando si smetterà di scrivere su di lui, parlerà”.
Quali sono le sensazioni sul gruppo alla fine di questo ritiro?
“L’ho già vissuta questa cosa , è importante avere la stessa rosa e migliorarla, è una forza in più. Perchè i giocatori si conoscono, e guadagnamo tempo. Per inserire gli altri il gruppo ha mostrato l’anno scorso quanto siano bravi: sono uomini di qualità, non è facile inserirsi, ma loro fanno in modo di essere sempre vicini a tutti i giocatori. Bisogna imparare alcune lingue, come il turco con Salih, ed è difficile, ma i giocatori sono bravi a prendere corsi di italiano: è importante poter parlare con i compagni e l’allenatore”.
Totti al 23° anno con la Roma. Tatticamente è unico, e quest anno va gestito. Come riuscirà a preparare due squadre diverse, una con e l’altra senza Totti?
“No, saranno squadre miste, non è che ci sarà una squadra per una partita ed una per un altra, non funziona così. E’ anche vero che sul campo ci sono affinità tra calciatori che possono essere interessanti per la Roma. Quando abbiamo queste affinità che si costruiscono sul campo, sugli allenamenti, un alenatore non può metterle da parte e deve tenerle in considerazione. Francesco sul campo riesce a sbrogliare ogni situazione, lo sappiamo tutti, ma quello che conta è tenerlo in forma. Quando un giocatore così, di questo livello, sta bene, può fare di tutto sul campo: l’abbiamo visto anche l’ultima partita. Lui è semplice da gestire, poi è anche normale, e non dipende dall’età, che abbia sempre voglia di giocare. Il mio compito è di tenerlo in buona condizione, così la squadra se lo gode”.
Al dilà dell’ironia, ha spesso ribadito che vuole Benatia resti. E’ convinto di poterci contare? O crede che ancora ci sia da definire?
“Se l’ho ribadito spesso, significa che le cose sono semplici: ritrovate le mie dichiarazioni e sono sempre le stesse”.
Dagli inviati Daniele Luciani e Giovanni Parisi