(L. Valdiserri) –«Preferisco la pressione di essere la squadra favorita per lo scudetto piuttosto che gli insulti dei tifosi nel ritiro dell’anno scorso». Leo Castan parla come gioca: diretto al punto, senza troppi fronzoli. Nel campionato scorso, insieme a Mehdi Benatia, è stato la colonna portante della difesa che, fino a quando c’è stata una sola speranza di inseguire ancora lo scudetto, è stata la migliore della serie A. Però, nella sua piena maturità agonistica, al terzo campionato italiano consecutivo, il brasiliano si sente autonomo. «Faccio il tifo perché Mehdi rimanga, perché sono suo amico e perché è davvero molto forte, ma a 28 anni mi sento pronto per prendermi tutte le mie responsabilità, qualunque sia il mio compagno di reparto. Non si vince uno scudetto con un giocatore solo, lo si vince in 25. La Roma non è solo Totti, De Rossi o Gervinho. È un gruppo che vince e perde insieme. Non c’è stato un patto tra i “vecchi” dello spogliatoio del tipo: restiamo tutti e vinciamo. Sappiamo come è il calcio: c’è chi va e chi viene. Questo, però, non vuol dire che sia tutto uguale. Questo è un gruppo forte, solido. Più lo manteniamo e meglio è».
L’infortunio muscolare rimediato contro l’Inter, nella tournée americana, è quasi alle spalle. Castan ha preso a lavorare, parzialmente, con il gruppo e potrebbe essere a disposizione per il debutto stagionale, contro la Fiorentina, sabato 30 agosto: «Sono fiducioso, mi sento meglio. Questa stagione è importantissima e bisogna essere al massimo sia fisicamente che psicologicamente. Con il doppio impegno campionato-Champions servono tutti e tutti al top. Sento che in molti ci danno alla pari della Juventus e questo mi fa piacere. Prima però dobbiamo fare ancora un passo che loro hanno già fatto per tre anni consecutivi: vincere».
Una vittoria in campionato porterebbe alle stelle il valore della Roma. Intanto lo stanno già facendo le voci di vendita della quota azionaria di Unicredit a James Pallotta. Il titolo è volato in Borsa: + 13,6%. Tra gli accordi tra le parti c’è anche un pagamento dilazionato.
La Consob invece multato Al Qaddumi, il presunto «sceicco» che l’anno scorso sembrava dovesse affiancare Pallotta nella gestione del club: 50 mila euro di sanzione «per non aver ottemperato alle ripetute richieste di chiarimenti sul suo interesse per il club».