(A.Grasso) – «Io sono per un calcio didascalico e moralizzatore e ho un ispiratore nobile, il Manzoni»; così parlò Claudio Lotito, Lotirchio per i tifosi laziali. L’artefice dell’ascesa di Carlo «Banana» Tavecchio al vertice dellaFedercalcio è stato proprio il presidente della Lazio (con Adriano Galliani). Eppure Lotito, nell’immaginario mediatico, è poco più di una macchietta: dileggiato da Max Giusti, canzonato da Pif in una puntata del «Testimone» ambientata a Cortina (sembrava un film dei Vanzina), irriso da intervistatori che lui definisce «parassiti». Di solito, il presidente si vendica nascondendosi dietro un linguaggio corazzato di rimandi filosofici, ampollosità, espressioni dialettali e citazioni in latino. Una passione: le sue ditte puliscono toilette (ha interessi nel campo delle imprese di pulizia e nel settore della vigilanza, guadagna un sacco di soldi con gli enti pubblici), ma lui ha fatto il liceo classico. Ci tiene a farlo sapere: «In attesa di ripulire la troppa spazzatura fatta di dicitur e non di dicunt , ricorro ancora al latino e mi chiedo: cui prodest ?».
Già, a chi giova Claudio Lotito? Quando nel 2004 prende la Lazio oberata di debiti si dice (dicitur ) che dietro ci sia il governatore Francesco Storace. Sta di fatto che dopo un’estenuante trattativa con l’Agenzia delle Entrate, il presidente ottiene, in virtù dell’applicazione del «decreto spalmadebiti», la dilazione in 23 anni dei tanti soldi dovuti al Fisco (si vede che la Fifa allora aveva altro da fare o la storia che la Fifa non vuole che la politica si interessi di sport è pura fantasia).
Instancabile lavoratore (quattro telefonini, sempre accesi), sempre in prima fila quando c’è da dialogare con le istituzioni pubbliche per ottenere appalti, presente a ogni assemblea di club: «Ho uno spiccato senso della sinestesia, ovvero faccio più cose contemporaneamente». Insomma tesse rapporti con tutti: da parvenu del calcio, ne è diventato uno dei burattinai. Per non farsi mancare nulla si è comprato anche la Salernitana. «Con Lotito risultato garantito»: nella gestione Tavecchio si occuperà della riforma del calcio italiano! Anche il pallone desinit in piscem (libera la traduzione).