Damiano Tommasi, presidente dell’associazione calciatori che sostiene Demetrio Albertini nella corsa alla presidenza della Federcalcio, parla ai microfoni dell’emittente radiofonica: “Lo sapevamo da quando sono partite le candidature che Tavecchio molto probabilmente sarebbe stato eletto presidente della Figc”.
“Un giudizio? Bisogna chiederlo ai suoi sostenitori – premette Tommasi – Evidentemente pensano che Tavecchio sia la persona adatta. Noi siamo stati sempre contrari. Troppe persone pensano individualmente invece di pensare che la Federcalcio sia la casa di tutti“.
“Prevalgono spesso gli interessi personali, di piccoli gruppi – lamenta Tommasi – piuttosto che il progetto sportivo, che dovrebbe essere messo al centro di tutto ma che non e’ stato centrale ora e che difficilmente lo sara’ in futuro. Le adesioni a Tavecchio sono arrivate prima della presentazione dei programmi. Un progetto sportivo non si puo’ improvvisare e non puo’ essere fatto nemmeno cosi‘”.
“La campagna elettorale e’ iniziata con il motto ‘cambiamento nella continuita”: una frase che si commenta da sola. Purtroppo questa situazione non vale solo per il calcio. In Italia si fa fatica a cambiare. Il consenso attorno a Tavecchio fatto con cambiali da pagare? E’ stato chiaro sin da subito che non era semplice contro compattezza leghe, che hanno il 68% dei voti in Figc. Non so bene a cosa si riferisse Malago’, ma il patto allargato delle Leghe impedisce chiaramente ogni altra mossa“.
Quanto al razzismo, “la problematica principale legata alla frase di Tavecchio ‘incriminata’ e’ data dal fatto che eravamo gia’ in campagna elettorale – sottolinea Tommasi – Prendere provvedimenti avrebbe condizionato le elezioni. Qui pero’ si tratta di non considerare che certi concetti non vanno bene, soprattutto se espressi da chi deve rappresentare il nostro sport“. Un pronostico per domani? Mi auguro che vinca il coraggio: il coraggio di cambiare e di ribaltare certe logiche. A oggi e’ in vantaggio chiaramente Tavecchio. Mi auguro che qualche cosa possa cambiare in queste ore“.
Fonte: Radio Uno