(D. Stoppini) A mettere insieme i tasselli del mosaico, qualcosa non quadra intorno a Mehdi Benatia. Punto 1: la Roma continua a cercare difensori centrali. Punto 2: il marocchino resta il giocatore «preferito» per riuscire potenzialmente a fare cassa. Punto 3: lo stesso Benatia non ha ancora rotto un silenzio che dura dall’intervista alla Gazzetta di fine maggio. Con un retroscena sul tema: per la tournée in Usa era stata pensata una conferenza stampa del giocatore, mai andata in scena. Di più: alla vigilia della sfida all’Inter Rudi Garcia aveva auspicato un intervento pubblico di Benatia per chiarire, un modo del tecnico per provare a mettere fine alle continue domande sul tema. Era il primo agosto. Sono passati 5 giorni, Benatia non ha parlato e soprattutto da Trigoria confermano di non aver conferenze in programma a breve.
Il preferito Benatia resta in bilico, questo è il succo. Ieri all’arrivo a Fiumicino è rimasto ufficialmente in silenzio, confidando a qualche tifoso giusto le buone impressioni sulla Roma che sta nascendo. Due giorni di riposo e poi si riparte», ha scritto su twitter. La Roma sabato si trasferirà a Bad Waltersdorf, in Austria. Anche lì, con il dubbio Benatia, senza che le rose di alcune big siano complete, leggi Chelsea, Barcellona e Bayern. Qualcosa che fin qui non è ancora accaduto — un’offerta da 35 milioni in su — magari può ancora succedere. E il d.s. Sabatini, a quel punto, si metterebbe seduto a discutere. Perché è proprio Benatia il giocatore che a Trigoria, se proprio fosse alle viste un sacrificio, sarebbero disposti a mollare. Lui più di Destro, per il quale Sabatini stravede. Lui più di Ljajic, su cui sono stati spesi 11 milioni più di 4 bonus: per portare via il serbo oggi non sarebbero sufficienti offerte inferiori ai 16-18 milioni.
Manolas e Basa Per prendere il sostituto di Benatia, invece, qualcosa Sabatini ha già mosso in direzione Manolas: la Roma ha già incontrato l’Olympiacos, parti però ancora distanti. Ma un amico che ben lo conosce, definisce il d.s. «immarcabile con un posto da extracomunitario a disposizione». Molto più marcabile, invece, sarebbe l’acquisto di Basa: il montenegrino ha incontrato i dirigenti del Lilla per fare pressione. A Trigoria intanto si confrontano: ieri Sabatini e Garcia non si sono incrociati, ma lo faranno entro la partenza per l’Austria.
Fuori Pannes, dentro Gold Perché la Roma cambierà, da qui a fine mercato. E intanto è già cambiata in società: esce dal CdA Mark Pannes, sempre più coinvolto nel progetto stadio. Al suo posto ecco Stanley Phillip Gold, 71 anni, ex uomo del board di Walt Disney, molto attivo economicamente e politicamente in Israele. Gold entra come consigliere. Ma ha un profilo troppo rilevante per poter escludere del tutto, in futuro, nuovi scenari nel pacchetto azionario della Roma.