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GAZZETTA DELLO SPORT E ora attenti a quei tre

Ucan
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(C. Zucchelli) SALIH UCAN
I tifosi, nonostante la capigliatura, non lo hanno riconosciuto né fermato. Ma se Salih Uçan metterà in mostra anche in campionato tutte le qualità che si sono intraviste a Rieti e negli States, allora la passeggiata in tranquillità di due giorni fa a via del Corso sarà solo un’eccezione. Sabatini ha deciso di prenderlo in inverno, la trattativa con il Fenerbahce, che ritroverà il 19 all’Olimpico, è stata lunga, ma alla fine il d.s. è riuscito a regalare a Garcia il centrocampista dai capelli come Lucio Battisti e dai piedi immacolati. Tecnicamente è impeccabile, deve imparare bene i movimenti (oltre che l’italiano) e cercare di più i compagni: i difetti ci sono, ma a 20 anni e con un talento così grande c’è tutto il tempo per correggerli. Lo farà Garcia: Uçan non andrà in prestito, crescerà senza pressione alle spalle di Pjanic, il giocatore a cui sembra somigliare ogni giorno di più.

LEANDRO PAREDES
Quando a 20 anni sei già papà di una bimba di quasi un anno inevitabilmente sei più maturo dei tuoi coetanei. E la maturità è la prima cosa che colpisce in Leandro Paredes, trequartista argentino che la Roma ufficialmente ha preso in prestito dal Chievo con la possibilità di riscattarlo tra un anno dal Boca. In questi mesi si giocherà la possibilità di restare in Europa e, seppur meno appariscente degli altri due giovani, ce la sta mettendo tutta. Tecnicamente non si discute, ma deve imparare a velocizzare l’azione: tiene troppo il pallone, Garcia gli chiede di giocare di prima e verticalizzare quando ne ha l’occasione. Il suo maestro è Riquelme, l’idolo Zidane. Ama partire centralmente, si è detto disponibile anche a giocare interno e sta imparando a defilarsi sull’esterno così come vuole Garcia. «So che tatticamente devo crescere — ha detto — ma con calma. Per la squadra l’obiettivo è il campionato e anche per me deve essere così». Ecco la sua maturità.

TONY SANABRIA
Dei tre giovani sembrava quello con più possibilità di andare a giocare altrove. «Ha 18 anni, deve fare esperienza», si diceva dentro e fuori Trigoria. E invece, a meno di scenari a oggi imprevedibili, anche Tonny Sanabria (con 2 «n» per sua scelta) resterà con Garcia. La conferma se l’è guadagnata in Usa: umile negli allenamenti, sfrontato in partita con avversari molto più blasonati, molto amico di Paredes e Iturbe, l’attaccante ha conquistato allenatore e compagni di squadra, che in campo lo hanno cercato spesso e volentieri. La sua permanenza gli consentirà magari di giocare poco, ma di poter crescere negli allenamenti. L’esperienza a Sassuolo lo ha provato: appena 39’ giocati, si è trovato invischiato nella lotta per non retrocedere che lascia poco spazio ai giovani di belle speranze. Per questo Sabatini vorrebbe tenerlo: Sanabria potrebbe fare la spola tra la prima squadra e la Primavera. Così sarebbe sempre sotto l’occhio di Garcia, pronto a chiamarlo in caso di necessità.

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