(A. Pugliese) – Sarà una festa, anche se mancherà il cerimoniere, Jimmy Pallotta, in arrivo a Roma a fine mese. Ma sarà pure il primo vero open day della Roma americana, il primo con tanto di partita, visto che nei due anni precedenti ci fu solo la presentazione della squadra e con Luis Enrique si andò diretti alla sfida con lo Slovan Bratislava. La speranza, però, è che sia un open day senza lacrime o addii. Almeno così sperano i (circa) 30 mila che stasera accorreranno all’Olimpico per la sfida con il Fenerbahçe e che magari hanno ancora negli occhi la «farsa» di 12 mesi fa, quando Erik Lamela (già venduto al Tottenham) non voleva neanche uscire dallo spogliatoio.
Enigma Mehdi Stasera il Lamela di 12 mesi fa potrebbe essere Mehdi Benatia, anche se la sua telenovela legata si è arricchita di una puntata: Moussa Sissoko ha incontrato il Bayern Monaco, che gli ha comunicato di non volere spendere 30/35 milioni di euro per un difensore senza esperienza di Champions. Oggi Sissoko dovrebbe incontrare Sabatini: o l’agente porterà un’offerta reale (Manchester United?), o si troverà a dover decidere se accettare o no la proposta del d.s. (adeguamento superiore a quanto promesso, 2 milioni più bonus fino a 2,5, con possibile clausola rescissoria). Di certo, quanto uscirà da questo incontro condizionerà anche l’umore dello stadio. Mehdi, tra l’altro, non giocherà, alle prese con il problema muscolare al polpaccio (Garcia non dovrebbe rischiare neanche Castan, spazio al giovane Somma).
Tutti per Manuel Sarà una festa, dunque, e sarà anche l’occasione per vedere gli 8 volti nuovi della Roma di Garcia, quella che vuole portare nella Capitale il 4° scudetto della storia. Ovvio, che gli occhi di tutti siano puntati soprattutto su Iturbe, il fiore all’occhiello della campagna acquisti, il 3° giocatore più costoso della storia romanista (dopo Batistuta e Cassano). «L’obiettivo è lo scudetto, mi piacerebbe fare qui quello che ha fatto Batistuta — ha detto l’esterno argentino a Sky Sport — Garcia? Mi piace come parla ai giocatori, mi dice di stare tranquillo, di attaccare sempre la profondità. Gervinho è veloce, ma non so se più di me. Lo vedremo».
Bufera turca e Uçan Tra i nuovi, però, la vetrina sarà anche per Salih Uçan, di proprietà del Fenerbahçe e in prestito biennale alla Roma (4,75 milioni, diritto di riscatto a 11). Uçan ha lasciato i turchi per i dissapori con Yanal, il tecnico che ha vinto il titolo con un +9 sul Galatasaray. Yanal, però, non è più al Fener, licenziato di colpo la scorsa settimana dal presidente Yildirim dopo 4 k.o. nelle amichevoli (stasera in panchina il vice, Ismail Kartal). In realtà, però, Yilidirm non gli ha perdonato i cattivi rapporti con la squadra e la cessione di Uçan. «Lui è come mio figlio, un giorno tornerà». Ed Uçan? «Non sono io il colpevole di tutto ciò — ha detto alla stampa turca —. Sono a Roma, è stata la decisione giusta. Qui ogni allenamento è come una partita. Tra me e Totti ci sono quasi 20 anni, da lui imparo tanto. E con lui sogno lo scudetto». Già, e allora chissà che non sia l’open day di una stagione storica..