(A. Pugliese) Il 3 agosto era la data presunta del ritorno di Maicon. Almeno per la Roma, che nei vicoli della tournée americana si era prodigata per sottolineare come il giocatore fosse voglioso di tornare presto al lavoro, per dimenticare la delusione del Mondiale. Quel 3 agosto è poi diventato 6, poi ancora 8 e ora 12, il giorno in cui il brasiliano si ripresenterà a Trigoria. Nel frattempo la squadra oggi parte per il ritiro austriaco di Bad Waltersdorf, dove Maicon (se non ci saranno altri ritardi), dovrebbe arrivare il 13, in tempo per il rush finale.
LA SITUAZIONE Tutto normale? Beh, dalla parte di Maicon sì, visto che il suo ultimo impegno al Mondiale è datato 12 luglio (il k.o. con l’Olanda) e per contratto ha diritto a 4 settimane di ferie. Nulla di strano, quindi, se non fosse che la Roma e Garcia contavano di averlo a inizio ritiro. Non sarà così e per il tecnico, dopo la grana-Gervinho, è un altro ostacolo nella costruzione della stagione, vista l’importanza vitale di Maicon. Rudi ci parlerà, illustrandogli il programma da seguire. Maicon, invece, parlerà presto con il club per il rinnovo del contratto (scade a giugno). Il terzino guadagna meno dell’anno scorso (da 3 a quasi 2, bonus inclusi), presto potrebbe arrivare la fumata bianca. La Roma e il suo entourage assicurano che è tutto a posto e che presto ci si potrà sedere a tavolino.
DIFENSORE In Austria invece ci sarà Mehdi Benatia, anche se la sua permanenza alla Roma non è ancora certa. Lo United nei giorni scorsi ha parlato con il suo agente, Moussa Sissoko, trovando terreno fertile. Ora Benatia aspetta che gli inglesi parlino con la Roma, presentando un’offerta ufficiale (38 milioni). Ma a Trigoria si è fatto vivo anche il Chelsea, interessato al marocchino. Nel frattempo i senatori dello spogliatoio (Totti, De Rossi e Pjanic) stanno provando a far restare Mehdi, convinti che con lui si possa vincere. Benatia, però, è ancora «stizzito» per il mancato adeguamento, anche se a Garcia ha promesso professionalità: se resterà, lo farà con il massimo dell’impegno. Nel frattempo, la Roma segue più piste per sostituirlo: Chiriches, Basa, Balanta e Manolas.
SOCIETA’ Intanto, dopo lo sbarco nel Cda giallorosso – che ha ufficializzato l’arrivo del medicoGiovanbattista Sisca, ex Bologna – del potente Stanley Phillip Gold, Pallotta sta disegnando le sue alleanze per rafforzare ancora di più il club. E non è detto che da qui a poco la Starwood (molto interessata al progetto stadio) non possa aumentare la sua partecipazione, «rubando» quote allo stesso Pallotta o al socio di minoranza Unicredit. Nel caso, comunque, sarebbe un’ulteriore bella iniezione economica per il futuro giallorosso.