(A. D’Urso) – Negli occhi, nel cuore, in campo: sempre all’attacco. Il Santo Padre non si è mai nascosto sotto il manto papale. Fosse un giocatore, sarebbe un centravanti. A suo agio nelle terre di frontiera, nei teatri di guerra come in un’immaginaria area di rigore: c’è un conflitto, lui oppone la bandiera coi colori dell’arcobaleno. E per far gol e vincere la sfida della pace tra le religioni del mondo Papa Francesco ha convocato a Roma caput mundi giocatori di ogni credo, a partire dai migliori attaccanti esistenti, da Messi a Neymar, da Totti a Iturbe fino a Lavezzi, Icardi, Palacio e Eto’o. E anche stelle del passato recente come Baggio, Batistuta e Zidane, e qualche «rinforzo» di qualità in altri ruoli come Pirlo, Mascherano, Zanetti e Buffon: una squadra stellare, un sogno condiviso.
In campo La «partita interreligiosa per la pace» è destinata a passare alla storia. E un messaggio di portata planetaria partirà da Roma, stadio Olimpico, l’1 settembre alle 20.45. Più di 50 campioni, divisi in 2 squadre (una allenata da Tata Martino, l’altra da Arsene Wenger) si sfideranno sotto la guida di un «c.t.» unico e speciale, il Santo Padre. Che ha promosso il match con Javier Zanetti, attraverso Scholas Occurrentes (entità educativa di bene pubblico) e Fondazione PUPI Onlus (creata dal vice presidente dell’Inter), per aiutare il progetto «Un’alternativa per la vita».
Protagonisti Le adesioni si sono moltiplicate nelle ultime settimane. Sui social network Maradona ha annunciato la sua presenza, in campo scenderanno Filippo Inzaghi, Nesta, Muntari, Nagatomo, Maxi Rodriguez, Ricky Alvarez, Schelotto, Ledesma, Campagnaro, Cambiasso, Carrizo, Ranocchia, Muslera, Roque Santa Cruz, Arteta, Heinze e Trezeguet. E’ stato invitato anche Mohamed Aboutreika, ex stella egiziana dell’Al Ahly, ma il Campione d’Africa 2008 ha rifiutato «per la partecipazione dei sionisti», alludendo alla presenza l’1 settembre del centrocampista ex Chelsea Benayoun. Durante la serata canteranno Martina Stoessel (Violetta) e Nek. Con tutti i Papaboys stretti in un abbraccio di speranza, pace e fratellanza attorno a lui, il Pontefice venuto «quasi dalla fine del mondo».