(A. Pugliese/C. Zucchelli) «Il titolare resta Morgan, non c’è dubbio, ma dobbiamo anche essere sicuri di avere un secondo di qualità, durante la stagione può succedere di tutto». Già, il progetto va avanti proprio così e Rudi Garcia ieri lo ha ribadito chiaramente. Morgan De Sanctis a fare da chioccia a Lukasz Skorupski, per un passaggio di testimone che avverrà progressivamente: è iniziato alla fine della scorsa stagione, sta acquistando valore in questa tournée americana, si svilupperà nei prossimi mesi per avvenire definitivamente a giugno prossimo, quando è possibile che De Sanctis decida di andare a fare un’esperienza all’estero.
Percorso «Lukasz sta migliorando, ha potenzialità importanti — dice il tecnico francese —. Ha imparato la lingua, deve comunicare con i compagni. Ma deve avere più aggressività e personalità, ha tutto per diventare in futuro un portiere di livello». Ecco, il nocciolo della questione è tutta lì. Che Skorupski abbia talento (oltre ad un’esplosività fisica pazzesca) è evidente e in questo anno passato in «naftalina» a Trigoria lo ha affinato, sgrezzandosi con il tempo, con i consigli di Guido Nanni e gli occhi con cui ha rubato alcuni segreti a Morgan. Ma ora ha bisogno di giocare, proprio per «testare» a che punto è il progetto. «Il fatto che possa farlo in questi confronti americani è buono, per lui e per noi — conclude Garcia — È un’esperienza che gli servirà molto per il futuro».
Staffetta Già, anche perché nella testa della Roma quest’anno Skorupski dovrà giocare più delle tre gare della scorsa stagione, probabilmente anche una decina. Ed in questi giorni americani (in ritiro è arrivato anche Francesco Faiella, portiere della Primavera classe 1997) sta facendo esperienza anche per questo. De Sanctis, per precauzione, è ancora al palo. Si allena, fa tutto, ma Garcia gli risparmia le partitelle e le gare ufficiali. Probabilmente sarà così anche nel ritiro austriaco, con il portiere abruzzese che riprenderà il suo posto tra i pali solo il 19 agosto, in occasione dell’amichevole all’Olimpico con il Fenerbahçe. Fino ad allora, il custode dei pali giallorossi sarà ancora Lukasz.
Richiami e futuro Del resto, a giugno anche lo stesso De Sanctis era stato molto chiaro, in tal senso: «Lukasz è il mio erede, ha dimostrato il suo valore. C’è un programma della società, verrà impiegato più spesso. Con lui la Roma ha il futuro in casa». Se lo augurano in molti a Trigoria, anche se in questi giorni americani Garcia lo ha richiamato in più di un’occasione. Ma sono richiami che assomigliano ad un buon papà che sa di avere un buon figlio, con talento. Ma da seguire ed indirizzare. Chissà, se Garcia ci riuscirà, magari il prossimo anno non ci sarà neanche bisogno di andare all’assalto di Scuffet…