(C.Zucchelli) – Il rinnovo con la Roma continua ad essere oggetto di (aspra) discussione tra la società e il suo procuratore – Pascal Boisseau lo stesso di Keita e Garcia -, ma la mancata partenza per gli Stati Uniti di Gervinho non ha nulla a che fare con l’adeguamento contrattuale, da 3 milioni l’anno, che l’ivoriano sta chiedendo da aprile. La Roma, ufficiosamente, da giorni faceva sapere che c’erano problemi per ottenere il visto, scaduto a fine giugno, per gli Stati Uniti, adesso c’è anche la conferma ufficiale. E non da parte della società giallorossa, ma dell’ambasciata americana che, sul proprio sito, alla sezione visti, pubblica: “Il Dipartimento di Stato Americano sta avendo problemi tecnici con il suo sistema di visti, che stanno interessando le operazioni globali. Questo problema è mondiale e non è specifico per un determinato paese o categoria di visto. Riconosciamo il problema e ci scusiamo per il disagio. Stiamo facendo il possibile per risolverlo quanto prima e restituire i passaporti con i relativi visti. Ci rammarichiamo, ma attualmente non siamo in grado di quantificare il ritardo. Vi raccomandiamo di iniziare la procedura di richiesta di visto almeno un mese prima della prevista partenza”. Considerando che Gervinho ha fatto richiesta soltanto lunedì, era praticamente impossibile che avesse l’ok per partire in tempo utile.
GARCIA — Oggi aveva l’ennesimo volo prenotato, oggi è arrivata l’ennesima disdetta. Con buona pace, si fa per dire, di Rudi Garcia, parecchio irritato per l’assenza del suo pupillo. Che ritroverà il 6, al ritorno dalla tournée, e che lavorerà per la prima volta coi compagni in Austria dal 9 agosto: per andare a Bad Waltersdorf non c’è bisogno di alcun visto.