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GAZZETTA DELLO SPORT Roma in rodaggio

Francesco Totti
Francesco Totti

(C. Zucchelli) COSA FUNZIONA: Ventitré anni dopo, per raccontare cosa funziona nella seconda Roma di Rudi Garcia si riparte da un nome e un cognome: Francesco Totti. Si è presentato in ritiro in condizioni fisiche perfette, sotto il peso forma, ha lavorato sempre con compagni fino a vent’anni più giovani e ha regalato i soliti lampi di classe. E non è un caso che la vittoria più prestigiosa di questo mese di lavoro, contro il Real, porti la sua firma.

Gol e corsa Se Totti rappresenta la solita certezza, nella Roma di Garcia ce n’è anche un’altra: Gervinho. Non ha partecipato alla tournée americana per problemi prima personali e poi legati al visto, ha avuto una discussione con la società, anche piuttosto accesa, per l’adeguamento contrattuale ma poi, appena è sceso in campo, è tornato ad essere il solito giocatore visto lo scorso anno. Aiutato dagli allenamenti personalizzati sulla velocità fatti in Costa d’Avorio e da un fisico che entra subito in forma, è andato in gol alla prima occasione e ha messo in mostra il solito feeling con Totti che ha fatto e farà la fortuna della Roma. Non è un caso che, lo scorso anno, la Roma abbia perso il treno scudetto quando entrambi si sono fatti male contro il Napoli. La Roma ha pagato a caro prezzo i loro infortuni, ma va detto che la panchina non era come quella di quest’anno: adesso in attacco c’è un Iturbe in più, che dopo gli allenamenti americani e austriaci a cui non era abituato, ha iniziato a mette in mostra tutte quelle qualità che hanno convinto la Roma a sborsare quasi 30 milioni per averlo. Un’altra alternativa, che mercato permettendo si alternerà con Totti, si chiama Mattia Destro: per la prima volta da quando è alla Roma ha potuto fare la preparazione con i compagni e i risultati iniziano a vedersi. Fino alla doppietta con il Fenerbahce non aveva mai segnato visto che gli era mancata lucidità sottoporta. Adesso sembra essersi sbloccato. E il sorriso con cui ha festeggiato i due gol dimostra quanto non vedesse l’ora.

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COSA NON VA: Per gran parte della stagione è stata la migliore d’Europa. Eppure oggi, che non ha (ancora) perso pezzi pregiati ma, anzi, ha inserito tre calciatori, è il reparto più in difficoltà della squadra. Magari non è colpa solo dei difensori, visto che il centrocampo (senza Strootman e Nainggolan, quando non gioca) non fa ancora tantissimo filtro, ma certo è che i tre gol subiti dal Fenerbahce hanno certificato quello che in questo precampionato era apparso già chiaro: la difesa della Roma non è più granitica. Dieci gol incassati in 8 gare sono tanti, ma per lo scaramantico Garcia c’è un precedente che potrebbe essere benaugurante: nel precampionato della scorsa stagione la Roma non riuscì mai a mantenere la porta inviolata, cosa che poi in campionato ha fatto per 21 volte.

Dubbi esterni I due portieri, per motivi diversi, non sono ancora in perfetta forma: De Sanctis sta recuperando da un’operazione al gomito, Skorupski deve fare esperienza e acquistare sicurezza. Al centro, detto e ridetto della vicenda Benatia che qualche scossone in squadra lo sta creando nonostante tutti giurino il contrario, c’è Castan alle prese con i guai muscolari, Astori e Romagnoli che sono una coppia male assortita(con il secondo che ha tanto talento, ma avrebbe bisogno di più continuità), e Cole sembra un lontano parente di quel calciatore affidabile – e forte – visto in Premier fino a un paio di anni fa. In più c’èMaicon: ha usufruito delle ferie fino all’ultimo giorno, si allena da meno di due settimane, ma il campo non lo ha mai visto. Lo ha visto – e bene – fuori da Roma Adem Ljajic, che ha invece steccato la prima all’Olimpico. Il talento c’è, la condizione atletica pure, quella che gli manca (da sempre) è la continuità. E anche un po’ di forza mentale, visto che l’ex viola sembra soffrire la pressione dello stadio di casa. E considerando che da settembre all’Olimpico arriveranno gli squadroni della Champions deve crescere in fretta. A patto che resti in giallorosso.

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